San Miniato, per la Lega: “Il 2018? Una Caporetto giudiziaria”

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“Quando un Comune decide di intraprende una controversia giudiziaria ci deve essere un minimo di certezza nella risoluzione positiva della vertenza, altrimenti il ricorso al giudice assume il sapore di fatto personale o peggio di ripicca, motivazioni che devono essere estranee a un ente pubblico, non fosse altro perché a pagare poi saranno i cittadini, come purtroppo accadrà”. Lo sostiene la Lega di San Miniato raccontando un 2018 che “rimarrà negli annali della storia politica di San Miniato come la Caporetto giudiziaria del Comune di San Miniato2.

“Tante sonore debacle giudiziarie concentrate in un solo anno non si erano mai viste. Le batoste giudiziarie subite – continuano gli esponenti della Lega – non solo certificano il pressapochismo dell’Amministrazione che governa la città della Rocca – di cui fanno parte molti dei nomi eccellenti che vorrebbero candidarsi a sindaco nella prossima primavera – ma soprattutto saranno un elemento di aggravio economico per i cittadini i quali dovranno pagare le conseguenze di scelte amministrative sbagliate. La serie negativa delle pronunce giudiziarie inizia con la decisione di una Commissione arbitrale in merito alla controversia insorta tra Comune di San Miniato e Consorzio Etruria, circa la gestione del contratto di project financing sottoscritto nel 2005. In questa vertenza l’Organo giudicante ha condannato il Comune a risarcire il Consorzio Etruria per una cifra di circa 10 milioni di euro per inadempienze amministrative, che è difficile pensare non fossero note all’ente comunale al momento che decise di dare avvio alla vertenza”.
La disamina della lega poi continua: “Il 5 novembre il Tar della Toscana annulla quella parte della variante urbanistica del 2015 con la quale il Comune sanciva il trasferimento della ex Icla di Ponte a Egola in altro luogo. I giudici hanno fatto presente che le scelte del Comune andavano ad incidere su una situazione preesistente, che è cosa notoriamente inammissibile da un punto di vista giuridico (La M3 resta a Ponte a Egola: il Tar dà ragione all’azienda). Un atto amministrativo illegittimo in danno di un privato. Sentenza talmente perentoria che smonta sostanzialmente la possibilità di una sua impugnazione. Ultimo capitolo della debacle giudiziaria è stata la sentenze dell’ 8 novembre del Consiglio di Stato al quale il Comune di San Miniato aveva fatto ricorso dopo aver già perso davanti al Tar. La vicenda è quella di una nuova farmacia che il Comune voleva aprire a Ponte a Egola in dispregio delle chiare norme che regolano le nuove dislocazioni. Il Consiglio di Stato ha dato torto al Comune (Farmacia, consiglio di Stato respinge il ricorso del Comune) il quale anche in questo caso è stato sonoramente punito in una reiterata controversia che poteva evitare”.

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