Le iscrizioni fanno crescere il Marconi, che spera nel 2020

Potrebbe essere ricordata come una decisione fondamentale, se non decisiva nella storia del liceo Guglielmo Marconi, quella di aprire anche l’indirizzo linguistico. Questa, infatti, una delle motivazioni che la Provincia di Pisa, in una recente ordinanza, pone alla base dell’aumento delle iscrizioni nell’anno 2018/2019, tante da “prevedere un rafforzamento delle nuove leve di iscrizioni” tale da poter auspicare un trend positivo capace di far “raggiungere, già nell’anno scolastico 2019/20 e superare abbondantemente nei successivi anni, il limite dei 600 iscritti”.

Poche parole che però significano tanto. Prima di tutto: autonomia. Il liceo, dopo gli anni turbolenti della doppia ‘migrazione’ prima da San Miniato a San Donato, poi nell’attuale sede de La Scala, che avevano portato un calo delle iscrizioni, adesso può sperare di recuperare le ambite figure di preside e direttore amministrativo. Possibilità confermata anche da Pierluigi Robino, preside dell’Itis Marconi di Pontedera e reggente a San Miniato: “Stiamo registrando un buon andamento – dice –. Quest’anno abbiamo circa 120 alunni nelle quinte, che ci lasceranno a giugno. Se il numero di iscrizioni registrate quest’anno si dovesse confermare attorno a 150, il liceo potrebbe davvero uscire dallo stato di reggenza, con tutto ciò che questo rappresenta in termini di autonomia e margini di manovra nello strutturare l’offerta didattica”.
Miglioramento fotografato anche dal documento della Provincia, che senza entrare nell’altro filone della vicenda, legata al dare una sede stabile, definitiva, all’istituto, liquida a chiare lettere le ipotesi, circolate in questi anni, di un accorpamento. “Valutato che la problematica riguardante il Liceo Marconi di San Miniato (582 iscritti nel corrente anno scolastico) sia stata determinata prioritariamente dalle vicende che hanno coinvolto la scuola negli ultimi anni – scrive la Provincia – l’analisi delle iscrizioni per anno di corso evidenzia un forte incremento”. “Sarebbe estremamente difficoltoso effettuare eventuali operazioni di accorpamento – continua l’ente provinciale – con altri Istituti superiori del territorio, in quanto nel Valdarno Inferiore esiste soltanto un altro istituto superiore, che ha però indirizzo tecnicoprofessionale e quindi caratteristiche completamente diverse rispetto al Liceo Marconi e in considerazione del fatto che l’accorpamento con tale Istituto Cattaneo creerebbe una scuola con un numero di studenti superiore al numero massimo previsto dagli indirizzi regionali (1.400)”. “Altrettanto, se non più complicata, sarebbe la fattibilità di un accorpamento con un Istituto superiore di Pontedera – continua – in quanto oltre al problema del superamento del numero massimo sopra citato si avrebbe un Istituto con sedi in due diverse zone educative (Valdera e Valdarno Inferiore). Ritenuto pertanto opportuno non prevedere, nell’attuale programmazione, operazioni di accorpamento che coinvolgano il Liceo Marconi, le quali risulterebbero affrettate, difficilmente sostenibili e controproducenti per l’organizzazione scolastica e per la qualità del servizio di istruzione”.
Gli spostamenti degli anni passati hanno, in poche parole, disorientato le famiglie, che adesso però ricominciano a scommettere sul liceo. Motivo in più per considerare quanto più stringente possibile la questione dell’ultima sede al liceo, che su quel fronte è ancora in balia dei tanti progetti vaticinati negli anni e mai venuti a concretezza, neppure su un piano meramente e concretamente progettuale. “Senza – tiene a ribadire il reggente Robino – che l’attuale sede a La Scala abbia influito sugli equilibri comprensoriali delle scelte degli studenti”. Una risposta a tutti coloro che in questi anni avevano paventato un ‘cedimento’ sul versante castelfranchese e montopolese, che con il liceo a La Scala avrebbero potuto preferire Pontedera. “I trasporti sono organizzati intorno all’ubicazione delle scuole, questo porta le famiglie a non dare troppo peso alla geografia – dice, convinto, il reggente –. Il motivo per cui si sceglie il Marconi e si scelgono le scuole sanminiatesi è ben fotografato dalle varie graduatorie degli istituti a livello provinciale, come quella redatta da Eduscopio.it, che non a caso riferisce di un’eccellenza che a San Miniato è di casa. Se vivessi a Castelfranco di Sotto, a metà strada fra San Miniato e Pontedera, io stesso non avrei alcun dubbio: l’offerta formativa è di alto livello”.
Il caso del Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (CPIA): da Ponte a Egola a Santa Croce

Se San Miniato è sulla buona strada per salvare il suo liceo, cederà a Santa Croce il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (CPIA), che da Ponte a Egola troverà nuova sede in via Donica, insieme al Centro per l’Impiego. Una decisione che la Provincia avrebbe preso malgrado una forte opposizione dello stesso Centro. “Preso atto che i rappresentanti del CPIA (Dirigente scolastico e Dirigente facente funzione) incontrati dai Comuni del Valdarno Inferiore nel corso di alcune riunioni tenutesi sia in sede di Conferenza educativa, sia in occasione di appositi incontri anche presso la sede di via Donica, hanno manifestato la contrarietà del CPIA al trasferimento – si legge, sempre, nell’ordinanza provinciale –. Ritenuto comunque opportuno approvare il trasferimento della sede associata del CPIA da Ponte a Egola a Santa Croce, nell’edificio di via Donica, in quanto si è ormai determinata un’assoluta incompatibilità tra l’attività del CPIA e quella della scuola Primaria di Ponte a Egola, che rende impossibile la coesistenza e l’uso condiviso dell’edificio scolastico di Ponte a Egola e in quanto non è stato possibile individuate nel territorio del Valdarno Inferiore soluzioni alternative e migliori rispetto a quella di via Donica a Santa Croce, soluzione la quale potrà invece comportare vantaggi per l’utenza del CPIA, derivanti dalla contiguità con gli uffici del Centro per l’Impiego e quindi la possibilità di un facile accesso a servizi di formazione e lavoro”.

Nilo Di Modica

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