Le “Centrifughe” di Buralli escono dalla lavanderia foto

Tra le sue pagine ci sono pensieri ed emozioni, poesie mischiate a ricordi e racconti sospesi tra realtà e fantasia. Un vortice di idee e di parole, mescolate assieme come in una grande “centrifuga” della mente. Una “centrifuga notturna” per la precisione, come quella che ha portato Daniel Buralli a cimentarsi nell’inedita veste di scrittore. È di questi giorni, infatti, la pubblicazione del primo libro firmato dal cantante, intrattenitore e showman di Santa Croce sull’Arno, conosciutissimo nel comprensorio e non solo. Con il titolo “Centrifughe notturne e altri pensieri stesi ad asciugare”, Buralli si prepara a viaggiare in giro per l’Italia insieme al suo libro, a cominciare dalla fiera “Più libri più liberi” in programma l’8 dicembre a Roma. Il tutto in attesa della prima presentazione “in riva d’Arno” il 18 gennaio, quando le “Centrifughe” di Buralli, tenendo fede al titolo e allo spirito dell’opera, saranno presentate ufficialmente in una lavanderia a gettoni della zona.

“La gente mi ferma per strada e mi chiede se è vero – scherza Buralli -. Neppure io avrei mai pensato di scrivere un giorno un libro”. In realtà, tutto nasce da un’idea partita sui social, quella di postare ogni giorno un pensiero, una poesia, ma anche una semplice riflessione su una scena, un panorama o un istante capace di regalare un’emozione. Un’idea inaugurata un paio d’anni fa e accompagnata dall’hashtag #unpensierounapoesialgiorno. “Ogni tanto – ricorda Buralli – mi capitava di scrivere qualcosa su fogli e foglietti che regolarmente andavano persi. Così decisi di postarne uno al giorno su Facebook, anche se dopo un po’ iniziai ad avvertire il fastidio di una creatività in un certo senso forzata. Dopo aver ridotto la frequenza dei post, da febbraio di quest’anno ho iniziato a privilegiare soprattutto Instagram, dove molte persone hanno iniziato a scrivermi dicendo che gli avevo trasmesso qualcosa oppure che gli avevo suscitato un ricordo”.
Da qui è balenata l’idea di radunare tutto e farne un libro. “È stata una mia amica, scrittrice e musicista – racconta Buralli – a mettermi in contatto con la casa editrice Lilit di Montascaglioso, in provincia di Matera. L’editore è rimasto colpito dal materiale che gli ho inviato ed è nata subito una bella amicizia”. È così che hanno preso vita le “Centrifughe notturne”, il cui titolo è in realtà “rubato” ad un’altra idea (una delle tante) che Buralli ha ancora in cantiere. “Un paio di anni fa – racconta l’autore -, mi capitò di entrare in una lavanderia a gettoni catturato dallo spaccato di umanità e di vita che si respira in un posto del genere. Così mi venne l’idea di scrivere un giorno un romanzo, la cui storia doveva ruotare attorno alle persone che avevo visto. Quell’idea è rimasta ancora lì, come tante altre, ma nel frattempo ha deciso di prendere in prestito il titolo, anche perché rappresenta un po’ lo spaccato della mia vita: tanti dei pensieri che ho inserito nel libro sono nati soprattutto di notte, dal tramonto all’alba, ma molti di loro restano spesso a metà, “stesi ad asciugare” appunto, come altrettanti progetti in sospeso. Questo libro, invece, vuole essere la prima cosa pensata e finita davvero”.
A partire da ieri (giovedì 29 novembre) il libro è già disponibile sia in digitale sui portali online sia in forma cartacea contattando direttamente la casa editrice Lilit, mentre da lunedì sarà possibile richiederne una copia alla libreria Colibrì di Santa Croce. Nel frattempo, Buralli inizierà a presentare l’opera in giro per l’Italia: si comincia l’8 dicembre, come detto, alla fiera nazionale del libro in programma a Roma all’interno dello stand di Lilit, seguita il 15 febbraio e il 22 marzo a Montascaglioso in Basilicata. Dal 26 al 28 aprile sarà la volta della Sicilia, mentre a maggio Buralli sarà al Salone del libro di Torino. Già il 18 di gennaio, però, la casa editrice ha fissato una presentazione nella nostra zona. Presentazione che Buralli è deciso ad organizzare in una lavanderia tra Santa Croce e Fucecchio. “In futuro – dice – mi piacerebbe che ce ne fosse una copia in ogni lavanderia. Qualcosa da leggere, insomma, in attesa del bucato”.

 

Giacomo Pelfer

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