Art Bonus, incentivi fanno bene: 3 opere saranno restaurate foto

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Il libro d’oro della nobiltà sanminiatese, il torso marmoreo di Maria Maddalena Arciduchessa d’Austria e l’Estasi di Sant’Andrea Avellino di Anton Domenico Bamberini sono pronte per essere restaurate. Sono questi i tre progetti che hanno raggiunto la copertura finanziaria totale grazie a una serie di privati che hanno usufruito delArt Bonus (ArtBonus, San Miniato tra i più finanziati in provincia di Pisa).

“Molti privati hanno manifestato la volontà di ‘adottare’ queste opere – spiegano il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l’assessore alla cultura Chiara Rossi -. Avevamo fatto una selezione all’interno del ricco patrimonio di cui dispone il Comune, in modo da concentrare gli interventi su quelle opere che, per carattere d’urgenza, avevano maggiore necessità. Molti dei progetti, per essere recuperati e riportati all’antico splendore, hanno bisogno di spese consistenti, siamo molto soddisfatti di poter iniziare ad affidare i lavori per tre opere, grazie al sostegno del tessuto economico cittadino che ha risposto con tempestività e interesse per il bene artistico che ci appartiene”.
Positivi quindi i primi riscontri del sistema di incentivi fiscali, introdotto dal decreto Cultura varato nell’estate 2014 e reso permanente dalla legge di stabilità 2016, in favore di privati, enti o società che decidono di fare mecenatismo, cioè di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il cui credito d’imposta, pari al 65% dell’erogazione liberale, è detraibile in 3 anni.
Il libro d’oro della nobiltà sanminiatese, conservato nell’archivio storico, “è – spiega il direttore dei Musei Civici di San Miniato, Lorenzo Fatticcioni – un repertorio araldico che raccoglie gli stemmi delle famiglie nobili sanminiatesi e registra le presenze illustri nella città di San Miniato, nel quale sono contenute anche le registrazioni dell’iscrizione al grado nobile delle famiglie sanminiatesi. Secondo la legge sulla Nobiltà e cittadinanza del Granducato di Toscana del 1750, San Miniato era una delle 14 Città del Granducato che potesse conferire il grado nobile a chi, in possesso dei requisiti specifici, ne facesse richiesta. Distrutto il primo registro negli anni novanta del XVIII secolo, l’attuale porta la data del 1822 e ha aggiornamenti fino agli anni cinquanta del XIX secolo”. Il costo complessivo del restauro è di 3.708 euro.
“Il torso marmoreo di Maria Maddalena Arciduchessa d’Austria raffigura la governatrice della Città di San Miniato dal 1620 al 1631. Della statua, priva di testa e di braccia, si conserva la porzione di torso dalle spalle alle caviglie. Il tipo della veste e del gioiello fermaglio, così come della tecnica scultorea, indicano come ambito cronologico di realizzazione del manufatto il XVII secolo. L’oggetto, rinvenuto nei primi anni del Novecento nei magazzini del Comune di San Miniato, venne collocato, intorno al 1950, nello slargo di via Del Bravo, dove si trova tuttora. La documentazione storica dà per certo che una scultura della governatrice venne effettivamente realizzata dallo scultore Giovan Francesco Susini e collocata nella Piazza del Seminario. La statua fu distrutta durante l’occupazione francese del 1799. Da quel momento viene persa ogni traccia del monumento fino al rinvenimento recente del frammento”. Il costo del restauro è di 3.916 euro.
“L’ultima opera inserita nell’Art Bonus ad essere completamente restaurata è l’opera proveniene dall’Oratorio del Loretino ed è forse attribuibile, sulla base di confronti con altre opere dello stesso autore a San Miniato e in particolare con Un miracolo del Beato Gioacchino Pelacani nel palazzo Vescovile, al fiorentino Anton Domenico Bamberini (1666-1741) di cui costituirebbe una delle rare opere a olio in un corpus con assoluta prevalenza di affreschi”. Il costo complessivo del restauro è 1.210 euro.
Tra i progetti inseriti nell’Art Bonus e già finanziati, c’è la Loggetta del Fondo, dove nell’autunno scorso si sono conclusi i lavori di restauro degli affreschi, finanziati dal Rotary Club di San Miniato. “Adesso la porta d’accesso al centro storico è stata valorizzata – spiegano il sindaco e l’assessore alla cultura -, adesso stiamo pensando ad un progetto di arredi per gli interni che renda questo spazio un vero e proprio salotto a cielo aperto, a disposizione di tutti”.
L’elenco, messo a disposizione dal Comune, delleopere da finanziare è ancora lungo. “L’elenco messo a disposizione potrà subire delle variazioni – spiegano i due amministratori -, le opere di cui disponiamo sono molte e spesso ne scopriamo di nuove. Questo ci costringe a rivedere i criteri di selezione, come l’urgenza e la necessità. Dopo questi primi risultati vogliamo ringraziare le aziende del territorio che hanno partecipato a questo progetto perché il loro contributo ci permette di valorizzare l’immenso patrimonio di cui disponiamo”.

 

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