La mappa del degrado, chiusura e interventi in 10 aree foto

Sono segni di un tempo molto più florido dell’economia. Ma quel senso di abbandono deve essere contagioso, visto che le persone hanno pensato bene di accumulare rifiuti e degrado sui mostri di cemento abbandonati o imprigionati in lunghe guerre legali. Secondo i cittadini “per bene” e anche per il Comune di Castelfranco di Sotto, però, in alcuni punti del territorio comunale si è superato il limite della decenza e così, a inizio anno, il Comune ha emesso 10 provvedimenti di ordine per la messa in sicurezza di alcune aree in stato di degrado, sia del capoluogo e delle frazioni, con la chiusura di tutti gli accessi a zone e fabbricati pericolosi, la rimozione di materiali e rifiuti e il decespugliamento così da renderli inaccessibili e conformi alle normative igienico sanitarie e ambientali. A limitare le aree, inoltre, ci sono cartelli di divieto di accesso e pericolo.

 

D’altra parte l’amministrazione ha i suoi mezzi, limitati dal diritto di proprietà privata. Il Comune di Castelfranco “da anni lotta contro queste situazioni di criticità che si sono venute a creare a causa dell’incuria da parte dei proprietari di immobili abbandonati o cantieri incompiuti in mano a curatori fallimentari”. Le aree interessate sono un immobile a Villa Campanile in via La Pace e, nel capoluogo, cantieri e relativi terreni e fabbricati in via Quarterona, via dei Tavi, via Grossi e tutto l’Isolato 8 in prossimità degli impianti sportivi (via Borsellino, via Falcone, via Dino della Capanna, via Ferrari).
“È stato una lavoro lungo e davvero complesso, ma necessario – per il sindaco Gabriele Toti -. Durante il mese di gennaio sono state firmate più di dieci ordinanze per la messa in sicurezza di numerosi cantieri incompiuti presenti su tutto il territorio comunale. In alcuni casi si tratta di rinnovo di ordinanze che erano state già eseguite negli anni passati nei casi più critici, mentre altre riguardano situazioni ed edifici pericolanti che necessitano interventi improcrastinabili da parte dei proprietari o a chi spetta il compito di vigilare, come nel caso dei liquidatori per le ditte fallite dove è molto più difficile intervenire. Insieme agli uffici Ambiente ed Edilizia Privata, dopo un’indagine durata un paio di mesi, abbiamo fatto una mappatura di tutti i casi più critici per arginare fenomeni di degrado e di abbandono da parte dei proprietari degli immobili o terreni. In questi anni siamo intervenuti completando le urbanizzazioni incompiute in via Pratolini, attivando le polizze fidejussorie e abbiamo finanziato per 100mila euro il parcheggio nella zona vicina. Presto partiranno quelli per il completamento delle urbanizzazioni in via Kennedy con interventi su strade, fognature e marciapiedi. Tutte situazioni complesse, generatesi dalla crisi, alle quali cerchiamo di rispondere da sempre con misure certe e mirate”.
“La salvaguardia ambientale – aggiunge Federico Grossi, assessore all’Ambiente – è una nostra priorità e già in passato siamo intervenuti con ordinanze di rimozione rifiuti su terreni privati. Diversi fabbricati, terreni e cantieri su tutto il territorio comunale risultano attualmente in stato di abbandono con recinzioni che sono state nuovamente manomesse dopo essere state ripristinate dopo le prime ordinanze. In molti casi, questi cantieri stanno inoltre diventando discariche abusive a cielo aperto come in via Quarterona e nessuno si occupa più del taglio dell’erba. In via dei Tavi desta preoccupazione l’ex maneggio dei cavalli a ridosso della strada comunale che verte in condizioni di assoluto degrado strutturale con porzioni di tetto crollato e gravi lesioni alle strutture portanti risultando accessibile da chiunque e costituendo pertanto una situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità in termini di sicurezza e condizioni igienico sanitarie. Lo stesso dicasi per l’Isolato 8 del capoluogo e per un immobile a Villa Campanile. Ringraziamo la Polizia Municipale, il settore Ambiente e quello dell’Edilizia per il grande lavoro svolto, necessario a emettere tutti i provvedimenti di ordine per la messa in sicurezza delle aree. Decorsi infruttuosamente 15 giorni dalla notifica delle ordinanze, potremo provvedere d’ufficio all’esecuzione delle operazioni e di quant’altro si renda necessario in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate dall’amministrazione comunale”.

 

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