Depuratore e trattamento fanghi, 80 milioni per il Distretto foto

Favorire investimenti finalizzati alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti nel ciclo produttivo. E valorizzare quei rifiuti attraverso il riciclo, il recupero e il riuso. Assicurando anche lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imprese conciarie non recuperabili nella discarica di Scapigliato (Cecina) di Rea Impianti per tutta la durata della fase transitoria (tre anni) fino all’entrata in funzione dei nuovi impianti di economia circolare. In sintesi, sono questi gli obiettivi del patto sull’economia circolare, il primo in Toscana, firmato oggi 4 marzo per il distretto del cuoio. Un patto da 80 milioni di euro quello sottoscritto da Regione Toscana, Associazione Conciatori e Rea impianti, che attrezzerà il distretto di Santa Croce di tutti gli impianti necessari al recupero sicuro dei rifiuti: ammodernamento del depuratore, impianto di trattamento fanghi e uno di trattamento dei sottoprodotti.

 

Investimenti, quelli in programma, che puntano a ridurre, fino a eliminare, lo smaltimento in discarica di fanghi di depurazione e di scarti della lavorazione conciaria per ricavare concime organico di alta qualità e conglomerati bituminosi e cementizi dando piena attuazione all’economia circolare. In particolare, ad oggi vanno in discarica 50mila tonnellate di scarti di lavorazione (prodotti da conciatori e pellettieri) alle quali si aggiungono altre circa 20 o 30mila tonnellate di scarti di pelli prodotte altrove nel territorio regionale. Inoltre 20mila tonnellate di carniccio e rasature ad oggi usate per produrre concimi. A questi rifiuti si aggiungono 70mila tonnellate di fanghi. “Un accordo – quello sottoscritto secondo il presidente Enrico Rossi – che segna una rivoluzione nello smaltimento rifiuti e un grande salto di qualità anche per il settore industriale perché porta sviluppi futuri per il lavoro, l’occupazione e la tutela dell’ambiente. Questo patto getta anche le basi perché in Toscana si possano attrarre nuovi investimenti sia nel settore del conciario sia nel comparto moda. Non ultimo, siamo in grado di risparmiare in discariche e inceneritori. Quello che firmiamo oggi è il primo patto per l’economia circolare ma sono in dirittura d’arrivo anche patti sulla carta e sul tessile. L’obiettivo è quello di condividere con il mondo delle imprese la ‘chiusura dei cicli produttivi’ sia mediante la riduzione della produzione di rifiuti, sia individuando una impiantistica adeguata in grado di sostituire il ricorso alle discariche”. “Terminato questo investimento – ha aggiunto l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – ci saranno altre imprese che si insedieranno nel distretto del cuoio e aziende della moda che verranno in Toscana, basandosi sulla certezza che le nostre procedure sono garantite. L’economia circolare è sinonimo di qualità e vantaggio competitivo del distretto. Grazie a questa capacità di smaltimento le aziende conciarie offriranno un servizio in più anche alle aziende a valle perché recupereranno gli scarti di tutte, completando la certificazione di qualità”. “L’accordo di oggi – ha aggiunto il presidente dell’Associazione Conciatori Alessandro Francioni – si inserisce nel quadro di investimenti che l’Associazione Conciatori sta proseguendo nell’ottica di valorizzare tutte quelle che sono le pratiche improntate ad economia circolare, che già oggi trovano proprio nel distretto conciario di Santa Croce sull’Arno una tra le realtà produttive più significative. In quest’ ottica avrà un impatto particolarmente positivo il ritiro che i conciatori faranno dei ritagli di pelle da parte dei clienti (pellettieri e calzaturieri) offrendo così nel modo più utile una soluzione razionale e positiva per l’intera filiera”.
“Si tratta di un accordo emblematico – ha concluso Alessandro Giari, amministratore unico di Rea Impianti srl – e significativo perché apre a una logica di sistema di cui abbiamo grande bisogno in Toscana. Noi ci siamo convinti velocemente della sua bontà e ci siamo offerti volentieri, tanto più che anche noi stiamo trasformando il nostro impianto da discarica a polo industriale di recupero di materia e energia. La strada per essere competitivi è una sola: il sistema integrato, come quello che stiamo costruendo”.
La Regione Toscana si impegna ad assicurare la conclusione dei procedimenti amministrativi necessari per la realizzazione degli impianti di economia circolare a servizio delle aziende conciarie rappresentate dall’Associazione dei conciatori. L’attuazione del protocollo d’intesa sarà infine costantemente presidiata da un Tavolo presieduto dall’assessore all’ambiente Federica Fratoni. L’Associazione Conciatori richiederà le autorizzazioni per gli impianti di economia circolare per l’impianto di depurazione di via del Bosco dove sarà incrementata la potenzialità del depuratore per il trattamento dei reflui domestici provenienti dalla Valdinievole e della Valdera. Sarà, inoltre, ristrutturato il depuratore di via del Castellare a Santa Croce per il trattamento di una aliquota delle acque reflue domestiche della Valdinievole ai fini del riutilizzo negli insediamenti produttivi (acquedotto industriale) e dovrà essere incrementata la potenzialità della linea industriale del depuratore da 20mila a 30mila m3/giorno.
Nell’impianto di trattamento fanghi di via Sant’Andrea a Santa Croce, per un investimento da 50milioni di euro, saranno realizzate opere connesse all’incremento della potenzialità conseguente al trattamento e relativa inertizzazione di nuovi codici Cer derivanti dalla filiera produttiva, fino a 150mila tonnellate anno. L’investimento prevede altresì all’inserimento di una nuova sezione impiantistica tesa a trattare ulteriormente l’inerte finale per ottenere un prodotto finito re-inseribile in commercio.
Nell’impianto di trattamento sottoprodotti di origine conciaria di via Nuova Francesca a Santa Croce, l’investimento da 30 milioni di euro consentirà la modifica della linea di lavorazione del carniccio in modo tale da recuperare la quasi totalità del grasso dal residuo solido della lavorazione ed ottenere un nuovo prodotto (concime solido organo-fosfatico) a più alto valore aggiunto rispetto al correttivo calcico – Natifert – in quanto costituente la base per concimi destinati alla radicazione delle piante, l’istallazione di un impianto di nanofiltrazione per la parziale concentrazione dell’idrolizzato da carniccio al fine di risparmiare energia termica (quindi metano) nella fase di concentrazione e l’aumento da 1000 a 6000 tonnellate/anno delle spaccature in trippa (sottoprodotto di origine animale) da poter ritirare, compensando il maggior apporto di queste con una diminuzione del quantitativo massimo di carniccio da ritirare che, di conseguenza, passerebbe da 80mila tonnellate/anno a 74mila.
Sono, inoltre, previsti interventi di modifica della linea di lavorazione delle rasature al cromo, mediante l’utilizzo di un processo di idrolisi acida ed un sistema di recupero a membrane in modo tale da recuperare tutto il cromo – da reinserire nel ciclo conciario tramite l’impianto di trattamento cromo gestito da Aquarno spa – e riducendo di più dell’85% i residui da inviare in discarica, nonché per incrementare la capacità di lavorazione delle rasature da 12mila a 40mila.

 

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