Economia, segnali di speranza da Crédit Agricole

Più informazioni su

Il 2019 doveva essere un anno di crescita per Crédit Agricole, dopo l’acquisizione delle varie Casse rimaste nella morsa della crisi avvenuta a fine 2017 e così è stato. La chiusura del bilancio semestrale, infatti, conferma un andamento di forte crescita di tutto il gruppo nei vari ambiti analizzati, da quello economico-finanziario ma anche – e forse questo è il dato più interessante -, sul fronte della clientela del credito concesso e della presenza nel mercato domestico, una della due facce della banca transalpina ormai presente in Italia da tempo, indice questa crescita di una grande attenzione dopo gli anni della crisi scoppiata nel mondo finanziario a cominciare dagli Stati Uniti, di una concreta attenzione ai territori e all’economia reale.

Nel primo semestre 2019, l’insieme delle entità di Crédit Agricole in Italia ha registrato un utile netto di 458 milioni di euro, una crescita del 15% con un risultato di competenza del gruppo di 344 milioni di euro, che vale una crescita del 19%. Non solo: dai numeri presentati è evidente che cresce il sostegno all’economia reale e ai bisogni di famiglie e imprese, con un aumento degli impieghi di oltre il 6% e dei nuovi prestiti per acquisto abitazione con un incremento del 9%. I volumi finanziati di credito al consumo salgono del 5% rispetto a giugno del 2018, così come i finanziamenti alle imprese che crescono del 6%, con l’Agri Agro che sale del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Insomma, uno scenario dall’osservatorio delle varie sedi di Credit Agricole dove l’economia sembra cominciare a rimuovere i primi passi ma sopratutto numeri che danno un segnale di fiducia: da una parte quella dei cittadini che si rivolgono agli sportelli del marchio transalpino, ma anche di fiducia da parte della Banca che risponde alle sempre crescenti domande di liquidità per imprese, aziende del settore agroalimentare, ma soprattutto per i consumi della famiglie. Una fiducia ripagata dall’acquisizione di 70mila nuovi clienti. Un numero che significa una crescita dei correntisti del 4 per cento, di cui circa un quinto è un cliente on line. Un meccanismo virtuoso che in Italia per il gruppo di cui fa parte anche la ex Cassa di Risparmio di San Miniato, ha voluto dire creare 200 posti di lavoro con oltre 160mila ore di formazione.
Attulamente Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con 15.200 mila collaboratori e più di 4 milioni di clienti per 68 miliardi di finanziamento all’economia e 253 miliardi di raccolta totale a fine giugno 2019, considerando anche gli asset under management e l’attività di banca depositaria. Il Gruppo è composto, oltre che dal Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, anche dalle società di Corporate e Investment Banking (CACIB), Servizi Finanziari Specializzati (Agos, FCA Bank), Leasing e Factoring (Crédit Agricole Leasing e Crédit Agricole Eurofactor), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez WM – Banca Leonardo e CA Indosuez Fiduciaria).
La stretta collaborazione tra le società operanti nelle diverse aree di business garantisce a Crédit Agricole di operare nella penisola con un’offerta ampia ed integrata, a beneficio dei propri clienti e di tutti gli attori economici.
Ma vediamo cosa significa nei vari ambiti tutto questo. Il gruppo bancario Crédit Agricole Italia conferma la capacità di generare redditività in continuità con gli esercizi precedenti. L’utile netto si attesta a 156 milioni di euro, in aumento del 4%, risultato che include il contributo di 22 milioni per il Fondo di Risoluzione, il risultato sarebbe in crescita del 27% al netto degli elementi non ricorrenti del primo semestre 2018.
Oltre al significativo aumento degli impiegni sostenuti sia dal comparto mutui casa che dai finanziamenti alle imprese e alla crescita della raccolta che segna un 6% in più, è stato perfezionato una nuova emissione di covered bond da 750 milioni (scadenza 2027) che, con 4,5 miliardi di ordini, pari a circa 6 volte l’ammontare collocato, ha dato luogo alla più elevata domanda mai registrata da Credit Agricole Italia, confermando l’apprezzamento degli investitori internazionali per il Gruppo.
I ricavi core (interessi+commissioni) sono aumentati del 3% sostenuti dalla dinamica positiva del margine d’interesse con una crescita del 4%), nonostante il persistere di un contesto di tassi negativi. In aumento anche le commissioni del 1% trainate dalla componente di risparmio gestito.
Mentre gli oneri sono in riduzione del 2% a seguito di interventi di efficientamento operativo, razionalizzazione e trasformazione delle strutture fisiche, oltre che di crescenti sinergie sui territori delle 3 Casse incorporate nel corso del 2018, nonostante la crescita degli investimenti a supporto del business.
In tutto questo prosegue il percorso di miglioramento dell’asset quality e di riduzione del costo del credito: l’incidenza dei crediti deteriorati netti (pari a 3,6%) è in riduzione e lo stock di non performing loans registra una contrazione del 21% negli ultimi 12 mesi. Si confermano a livelli adeguati le coperture del portafoglio non performing (al 53,4% per i deteriorati e al 68,6% per le sofferenze).
In miglioramento il default rate pari a 1,0% (rispetto all’1,2% di giugno 2018) unitamente alla riduzione dell’incidenza delle rettifiche su impieghi a 54bps contro i 60bps a giugno 2018.
Credit Agricole può anche vantare una posizione di liquidità ampiamente superiore ai requisiti regolamentari: Liquidity Coverage Ratio pari a 158% oltre che a un adeguata solidità patrimoniale con un total capital ratio al 16,6% (in miglioramento rispetto a 14,9% dell’anno precedente) ed un buffer di capitale ampiamente superiore rispetto al livello minimo assegnato dalla BCE per il 2019.
Uno sguardo al futuro e alle persone
In questo contesto è stato annunciato a giugno il nuovo piano industriale, con cui Crédit Agricole Italia conferma il suo modello di banca universale di prossimità basato su un modello relazionale articolato in tre assi: cliente, persone e responsabilità sociale. In questa filosofia, i pilastri dell’azione futura di Credit agricole sono: ascolto a tutto tondo dei bisogni dei clienti, valorizzandone la voce spontanea su tutti i canali fisici e digitali per migliorarne la customer experience, forte impulso nell’ambito digital e innovation attraverso la differenziazione del modello di servizio, sempre più dedicato e specializzato, l’evoluzione di un’offerta personalizzata per canale, la piena integrazione dei servizi multicanale e l’evoluzione digitale.
E’ prevista anche una riorganizzazione territoriale della rete commerciale con la creazione delle nuove direzioni regionali, uno strumento strategico di cambiamento ed un modello distintivo incentrato sulle sinergie tra canali e sulla soddisfazione della clientela.
Ultimo dato, ma non per questo meno importante: recentemente Credit Agricole ha firmato un accordo con le organizzazioni sindacali a tutela della diversità di genere e del rispetto della persona e sottoscritta la carta Donne in Banca emanata dall’associazione Bancaria Italiana per la valorizzazione del ruolo femminile in azienda, a testimonianza della cultura differenziante del Gruppo a vantaggio della costruzione di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo. (g.m.)

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.