Consorzio conciatori investe sull’economia circolare foto

Coinvolgere tutte le imprese del Distretto del Cuoio per gestire in maniera omogenea lo smaltimento della maggior parte dei rifiuti delle aziende del settore, per prevenire ed evitare situazioni di emergenza. Dopo quelli di Santa Croce sull’Arno (Depuratore e trattamento fanghi, 80 milioni per il Distretto), anche i conciatori di Ponte a Egola hanno firmato il protocollo d’intesa per favorire l’economia circolare così da ridurre e trasformare in risorse da riutilizzare i rifiuti generati dal distretto conciario. Con il Consorzio conciatori, a firmare il protocollo d’intesa sono stati la Regione Toscana e Rea Impianti.

Con la firma di oggi 14 ottobre, il Consorzio Conciatori di Ponte a Egola si impegna a realizzare opere per circa 30 milioni di euro e in particolare a costruire, nell’arco dei prossimi 3 anni, un impianto di cogenerazione con utilizzo di gas metano di rete nell’impianto del Consorzio Cuoiodepur. L’energia elettrica prodotta da cogeneratore sarà totalmente utilizzata dall’impianto, mentre l’energia termica potrà essere in parte impiegata in situ e in parte immessa nella rete di teleriscaldamento. Ci sarà, inoltre, un impianto di teleriscaldamento (costituito da centrale di produzione e rete di distribuzione) all’interno dell’area industriale di Ponte a Egola in grado di alimentare una parte delle concerie localizzate nell’area e uno di digestione e codigestione anaerobica, alimentato sia con i fanghi conciari prodotti dal trattamento delle acque reflue che con matrici di scarto della lavorazione conciaria, per ottenere biogas o biometano.
Alla firma del protocollo erano presenti anche l’assessore regionale Federica Fratoni, il sindaco Simone Giglioli, la vicesindaco Elisa Montanelli e l’assessore Marzia Fattori. L’accordo apre a investimenti privati, per un valore stimato di circa 30 milioni di euro.
L’avanzamento del progetto sarà monitorato dalla Direzione Ambiente ed Energia della Regione Toscana attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico al quale siederanno le parti firmatarie, ciascuna con un proprio rappresentante. “Il piano delineato – spiega il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola Michele Matteoli – assume rilevanti connotati in termini di ottimizzazione del recupero di energia e materia dai rifiuti integrato a livello di area produttiva industriale. Consapevoli che per alzare il livello di qualità ambientale c’è bisogno di evoluzione tecnologica e, per fare questo, servono investimenti”.
Gli investimenti andranno a stimolare lo sviluppo di tecniche di recupero all’avanguardia, tecnologicamente avanzate, nell’ottica di garantire ulteriormente la sostenibilità e la circolarità della filiera conciaria nella consapevolezza della responsabilità che deriva dall’appartenenza a una delle più importanti realtà industriali a livello internazionale.
“La logica è una – ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi -, investire. E il Consorzio Conciatori si è presentato compatto dichiarando di voler fare investimenti importanti per l’economia circolare. Realizzeranno un impianto di cogenerazione con utliizzo del gas metano, un impianto di teleriscaldamento e quindi un impianto di codigestione anaerobica. Nel frattempo, mentre si impegnano a realizzare queste opere e lavorano per ridurre il materiale da smaltire e promuovere l’economia circolare con il riutilizzo di scarti che possono diventare materia seconda, la Regione Toscana ha favorirto il raccordo con la discarica di Scapigliato per consetire che in questa fase intermedia loro abbiamo certezza di dove smaltire. In questo modo tutto il distretto del cuoio si colloca all’avanguardia in Europa: si chiude il cerchio non tanto rinunciando a produrre ma cercando di immettere dentro la produzione elementi della scienza e della tecnica che consentono di non inquinare e di recuperare materia, insomma l’economia circolare di cui parla l’Europa. Investire nell’ambiente favorisce la qualità di prodotti, attrae investitori e rende la nostra regione assolutamente competitiva nel settore della moda”.

Riguardo al trattamento di sottoprodotti di origine conciaria attuato dal consorzio di via Nuova Francesca, il protocollo richiama il precedente sottoscritto a marzo 2019 che prevede la modifica della linea di lavorazione del carniccio in modo tale da recuperare la quasi totalità del grasso dal residuo solido della lavorazione e ottenere un nuovo prodotto (concime solido organo fosfatico).
Da parte sua, invece, la Regione Toscana si assume l’impegno di assicurare una rapida conclusione – qualunque ne sia l’esito – dei procedimenti amministrativi necessari per la realizzazione degli impianti, nel rispetto della normativa vigente. La Regione valuterà la possibilità di forme di cofinanziamento, mano a mano che queste si renderanno disponibili. I rifiuti del Consorzio Conciatori che non potranno essere recuperati saranno conferiti alla discarica di Scapigliato, nel rispetto del principio di prossimità e sulla base di accordi già definitivi tra il Consorzio Conciatori e Rea Impianti. Per monitorare l’andamento del Protocollo d’intesa, sarà costituito un tavolo presieduto dall’assessore regionale all’ambiente che riunirà i rappresentanti dei soggetti firmatari e di Arpat e che si riunirà almeno ogni 2 mesi.
Nel distretto sono presenti circa 500 aziende della filiera conciaria, con oltre 6mila addetti e una dimensione media di circa 12 addetti, per un fatturato di 2 miliardi e 400 milioni di euro, con esportazioni che rappresentano circa il 70% del fatturato. Il distretto si caratterizza per la presenza di piccole e medie imprese, integrate con attività conto terzi specializzate in alcune fasi di lavorazione. A queste aziende si affiancano attività direttamente o indirettamente collegate come la produzione di prodotti chimici e di macchine per conceria, servizi, manifatture dell’abbigliamento, della pelletteria e delle calzature.
Al Consorzio Conciatori di Ponte a Egola sono associate circa 60 concerie specializzate in particolare nella concia al cromo, nella concia al vegetale e nella produzione del cuoio da suola. 

 

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