Incarico a Cantini, CambiaMenti: “Si doveva riflettere cento volte”

“E’ evidente che impegnare risorse, anche se non derivanti direttamente dal bilancio del personale, per un ruolo come quello che Pilade Cantini andrà a ricoprire, è una cosa su cui si sarebbe dovuto riflettere cento volte”. Ne sono convinti Manola Guazzini e Matteo Squicciarini del gruppo consiliare lista civica CambiaMenti di San Miniato.

I consiglieri commentano così la decisione del sindaco Simone Giglioli che “ha ritenuto di conferire Pilade Cantini un incarico individuale per ‘compiti di diretta collaborazione con il Sindaco e con la Giunta ai fini dei rapporti di carattere politico istituzionale con gli organi di informazione’ e ha anche reso pubblica questa sua scelta con un post su Facebook prima di emanare il decreto di nomina. Nessun rilievo sulla legittimità della scelta e tanti auguri di buon lavoro a Pilade Cantini. Ma sul piano dell’opportunità politica delle domande e delle considerazioni si impongono”.
Eccole, allora, “Nessun sindaco prima di Simone Giglioli aveva mai avvertito la necessità di attribuire un incarico di questa natura al di fuori della pianta organica del Comune. Era proprio indispensabile farlo? Nelle dimensioni di un Comune come San Miniato, se un sindaco è forte e autorevole politicamente è in grado di curare da solo la propria ‘immagine’, di controllare da solo l’attuazione del programma, di essere presente sugli organi di informazione locali con le sole risorse della sua azione politica. Se invece non lo è, nessun portavoce o collaboratore esterno può supplire alle sue debolezze. La pianta organica del Comune di San Miniato è andata perdendo negli ultimi dieci anni un patrimonio importantissimo di professionalità: mancano operai per effettuare direttamente qualunque lavoro e personale professionalmente qualificato per controllare le ditte a cui sono affidate le opere pubbliche, il personale addetto ai cimiteri è totalmente inadeguato, si tende sempre di più a esternalizzare e ad appaltare funzioni che dovrebbero essere proprie del Comune. E’ giusto seguire questo indirizzo come se fosse la cosa più ovvia del mondo, senza neanche fermarsi un attimo a riflettere sulle sue implicazioni strategiche? Noi di CambiaMenti, ad esempio, pensiamo al contrario che si dovrebbe puntare a rafforzare la struttura e la capacità di intervento diretto del Comune, ovviamente con interventi graduali e finanziariamente compatibili. E vorremmo proporre questo come un tema importante nella discussione del prossimo bilancio.
Visto che si è ricordato di applicare l’articolo 59 dello Statuto, ora Giglioli dovrà per forza occuparsi anche dell’articolo 22 del Regolamento del Consiglio Comunale, che prevede l’individuazione di ‘risorse umane, anche esterne all’ente, i locali, nonché le attrezzature ed i servizi ritenuti idonei a supportare l’azione dei Gruppi Consiliari e dei singoli Consiglieri sotto il profilo dell’assistenza giuridica, tecnica e amministrativa’: anche se riteniamo che per senso di responsabilità e per non gravare ulteriormente le Casse Comunali, sarà opportuno non attingere al di fuori della pianta organica del Comune. Noi saremmo perché fosse una risorsa interna esclusivamente dedicata ai Gruppi e non ad avanza tempo, ma la conferma che le risorse ci sono, consentirebbe di rivendicare il rispetto delle norme”.

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