Lutto per la morte del partigiano Del Sordo

E’ lutto nella comunità dell’empolese per la scomparsa di Dario Del Sordo, partigiano e volto molto noto nella storia dello sport locale. Tanti gli amici e i colleghi del comitato Uisp Empoli-Valdelsa che si stringono intorno alla famiglia. Del Sordo si è spento ieri (19 ottobre) all’età di 90 anni.
Una perdita enorme per tutto l’empolese: Del Sordo, cavaliere del lavoro, era stato fondatore della Toscana Atletica Empoli e diduciario del Coni per l’Empolese-Valdelsa per venti anni.

Uomo sempre attivo e disponibile, che ha sempre vissuto lo sport al di là del suo ruolo istituzionale. “Aiutare, con lo sport, i nostri ragazzi e le nostre ragazze, per lui era quasi una missione – dicono dal comitato Uisp -. Lo ha fatto per decenni con immutata dedizione. Negli ultimi anni continuava a seguire lo sport locale con attenzione e passione e tutti coloro che hanno fatto sport sul territorio hanno un qualche ricordo di lui, che non ha mai fatto mancare la generosità e interessamento. Tutto lo sport, soprattutto quello empolese, da ieri è più povero”.
‘Fischio’, questo il suo soprannome fra le montagne durante la Resistenza, se ne è andato.
Lascia la moglie Teresa, i figli Donatella ed Enrico, il genero, la nuora, e i tanti nipoti Chiara, Camilla, Costantino, Michelle, Joao Pedro, e Cecilia.
Lascia anche una città che lo ringrazia per tutta una vita spesa nell’impegno civico: prima per la libertà, poi per la memoria dei fatti che insieme a tanti compagni lo hanno visto protagonista giovanissimo.
“Con lui se ne va un altro pezzo della storia antifascista e partigiana di Empoli – spiega l’amministrazione comunale -. Tutta la comunità si unisce al dolore della famiglia e dei suoi cari”. La salma è esposta alle cappelle del commiato dell’ospedale ‘San Giuseppe’ di Empoli dove domani, alle 14,40 si muoverà per essere inumato nel cimitero di Fontanella.
Il sindaco Brenda Barnini e tutta l’amministrazione esprimono il cordoglio del Comune di Empoli.
“Dario ci ha lasciati ma tutta la sua storia di vita rimane qui – ha scritto il sindaco Barnini – . L’amore per la nostra città, l’impegno per i giovani, nello sport della Toscana Atletica, la testimonianza dell’esperienza da partigiano. Le sue parole, i suoi abbracci, la forza che mi ha sempre trasmesso fino all’ultimo incontro nel Consiglio Comunale a settembre per celebrare la Liberazione di Empoli”.
Il Cavalier dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, riconoscimento ricevuto dal presidente Francesco Cossiga, è stato per anni presidente dell’ANPI di Empoli, non mancava mai alle varie commemorazioni istituzionali. Poi presidente onorario dell’associazione si è sempre impegnato nel raccontare quei fatti alle nuove generazioni.
Fu tra coloro che raccontarono la loro testimonianza nella mattina del 17 gennaio 2018 quando al Palazzo delle Esposizioni allora ministro dell’Interno Marco Minniti consegnò alla Città di Empoli la medaglia d’oro al merito Civile.
Appena quindicenne si unì ad altri 530 volontari che il 13 febbraio 1945 partirono da Piazza del Popolo per andare a combattere sulla linea gotica.
I riconoscimenti che ha ricevuto dimostrano l’impegno che ha profuso nella vita professionale, in quella di semplice cittadino e nell’altra sua enorme passione: lo sport.
Nel suo passato spicca anche una ventennale esperienza nella Guardia della Finanza, che gli ha consegnato la Croce d’argento al merito di servizio.
Dario Del Sordo era ‘Stella d’Oro al merito sportivo’ del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Nel 1975 prese le redini della sezione atletica leggera della Polisportiva Coop Empoli, ricostituendola e fondando l’Atletica Empoli, che nel 1986 si trasformò in Toscana Atletica Empoli. La sua presidenza è durata ininterrottamente dal ’75 al 2004, era stato nominato presidente onorario a vita.
Tantissime le cariche ricevute e a livello Empolese-Valdelsa e provinciale sia per la Figc, per la Fidal e il Coni, di cui è stato fiduciario per Empoli.
Tra i progetti a cui ha partecipato, anche l’Asd Empoli Giovani, la scuola calcio azzurra di Monteboro.
Nel 1984 riuscì a mettere insieme le tre società empolesi di atletica che esistevano allora e a creare questa importante realtà, che negli anni, è diventata un punto di riferimento sia di livello regionale che nazionale.
A lui stesso piaceva dire che, nel riunire queste tre società, era riuscito a mettere insieme comunisti, socialisti e democristiani, cosa assai complicata in quegli anni.
Dario è stato inoltre fiduciario del Coni territoriale per 20 anni e ha ricevuto praticamente tutti i riconoscimenti dell’ente, culminati nel 2008 con la stella d’oro al merito.
Al Castellani riuscì ad organizzare eventi di caratura internazionale, con la partecipazione di Pietro Mennea e di tanti atleti tra i più famosi degli anni 90 e i primi del 2000.
Amava così tanto lo sport e la sua creatura, la Toscana Atletica Empoli, che fino a quando le forze glielo hanno consentito, è passato quasi ogni giorno dai locali sotto la maratona, sede della società, per non rompere quel filo che lo legava con quell’ambiente che lui stesso aveva contribuito a creare.
“Per me Dario era come un secondo padre – ha commentato Claudio Marchetti, presidente della Toscana Atletica Empoli – grazie a lui sono cresciuto come dirigente, ma soprattutto come persona. Vivere a contatto con lui per tanti anni è stato un onore. Noi e tutto lo sport empolese, sentiremo la sua mancanza. Condoglianze alla famiglia”.

 

 

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