Il cortile diventa parco per accogliere i ragazzi

Il cambio di destinazione per risolvere il problema della calca davanti al cancello della scuola di Ponte a Egola

Un cambio di destinazione d’uso permetterà alla scuola di tenere aperto il cancello e lasciare entrare i ragazzi in cortile, senza la calca sulla strada davanti alla scuola media di Ponte a Egola di San Miniato.

“Il cortile esterno – spiegano il sindaco di San Miniato Simone Giglioli e l’assessore all’istruzione Giulia Profeti – diventa spazio pubblico e resta aperto, così i ragazzi possono aspettare l’apertura dell’istituto in sicurezza, senza più sostare in strada”.

Sindaco e assessore sono andati personalmente alle 7,30 fuori dalla scuola per verificare che tutto funzionasse al meglio, insieme al preside pro tempore Salvatore Caruso e alla vicepreside dell’istituto comprensivo Buonarroti Lucia Castaldi. “E’ andata in porto la variazione catastale dello spazio che da pertinenza scolastica è diventato appunto parco urbano – spiegano gli amministratori -. Grazie a questa modifica possiamo scongiurare la situazione che si veniva a creare la mattina all’ingresso della scuola, quando i ragazzi erano costretti ad aspettare in strada il suono della campanella perché non veniva aperto il cancello del cortile adiacente”.

L’amministrazione aveva anche messo a disposizione due vigili urbani che ogni mattina regolavano il traffico e sorvegliavano la situazione. “Per questioni di responsabilità, l’istituto comprensivo ci aveva fatto sapere che il cortile restava chiuso e così abbiamo avviato un percorso con la scuole e studiato una soluzione alternativa. Oggi, con il cambio di destinazione d’uso, lo spazio è fruibile e siamo finalmente riusciti a risolvere il problema. Faremo un accordo con l’Istituto perché ne abbia un uso esclusivo, nonostante sia uno spazio pubblico a tutti gli effetti. Con questa soluzione non solo possiamo garantire la sicurezza dei ragazzi che era l’obiettivo principale dell’amministrazione, ma abbiamo anche mantenuto l’impegno preso in consiglio comunale e ascoltato le istanze della Consulta che si era fatta promotrice di questa problematica”.

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