Il Nuovo Astro e le sfide difficili: quest’anno contro la discriminazione fotogallery

Un occhio particolare, i carnevalai lo daranno alla maschera in pelle

In casa del Nuovo Astro le cose troppo semplici finiscono per apparire banali, quasi scontate. Meglio cercare sempre nuove sfide, a livello tecnico ma pure di contenuti, portando in piazza ogni anno non solo splendide maschere ma anche un messaggio diretto al pubblico. È il carattere inconfondibile che distingue il Nuovo Astro dagli altri gruppi del Carnevale di Santa Croce, ormai prossimo alla 92esima edizione che si aprirà con la prima mascherata del 9 febbraio.

A poco più di una settimana, il viaggio del Cuoio in Diretta nelle “stanze” di piazza Bonetti prosegue con il più “giovane” dei quattro gruppi che da quarant’anni caratterizzano la manifestazione, l’ultimo ad essere stato fondato al termine del biennio che fra ’76 al ’78 segnò la rinascita del Carnevale. Un gruppo nato quasi per caso da una “costola” de La Nuova Luna, quando Anna Riccioni si presentò al Comitato, all’epoca nella sede sopra il bar Renata, dicendo di voler fondare un gruppo tutto nuovo.

“Non era vero niente – avrebbe racconto poi la stessa Riccioni -. La verità è che ero incinta e volevo dimettermi ma al Comitato non volevano saperne, così per convincerli dissi loro che volevo fondare un nuovo gruppo”. A quelle parole, però, gli altri membri del Comitato risposero con favore. Qualcuno scese addirittura da Renata a prendere lo spumante, consegnando a Riccioni il gagliardetto di uno dei vecchi gruppi attivi a cavallo della guerra: quello dell’Astro appunto, nato negli anni ’30 all’interno dell’ex bar Italia, dove oggi si trova il Caffè del Corso. A quel punto Anna non poté più tirarsi indietro: insieme ad alcune amiche allestì in poche settimane una mascherata sull’Oriente.

“Altri tempi – dice Jlenia Di Blasi, portavoce del Nuovo Astro al Comitato (dove ricopre anche il ruolo di vicepresidente) -. All’epoca era più semplice perché tutti partecipavano e le mascherate si facevano un po’ con quel che si aveva. Oggi una cosa del genere sarebbe impensabile: siamo sempre alla ricerca della perfezione e il livello è molto alto, ma soprattutto serve un supporto economico importante”.

Oggi più che mai, del resto, a distanza di 42 anni da quella prima sfilata sull’Oriente, il gruppo della presidente Gloria Dei non ha mai perso la voglia di stupire e di superarsi. A tre anni dall’ultima vittoria del 2017, arriverà in piazza con il titolo “Aggiungi un posto a tavola”.

“Partendo dal pretesto di rappresentare la vecchia enciclopedia delle regioni italiane – spiega Di Blasi – vogliamo lanciare un messaggio contro la discriminazione, per ricordare che alla nostra tavola dovrebbe esserci sempre posto anche per chi viene da fuori”. Un messaggio sociale dunque, in linea con lo stile e la filosofia del Nuovo Astro, senza nulla togliere alla consueta ironia e alla ricercatezza dei costumi.

“Sono due gli elementi che ci contraddistinguono – riprende Jlenia -. Da un lato la volontà di lanciare un messaggio, dall’altro la continua ricerca a livello tecnico, portando in piazza maschere realizzate con materiali e metodologie particolari”. È il caso della maschera di Frida Kahlo dello scorso anno, che da sola richiese al Nuovo Astro quasi tre mesi di lavoro. Quest’anno, invece, un occhio particolare dovrà essere riservato alla maschera in pelle, scelta dai carnevalai del Nuovo Astro per mettere alla prova ancora una volta le proprie doti artistiche e la propria fantasia.

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