Narratori della dignità, i giornalisti incontrano il vescovo foto

Che li saluta con una bella storia: la Diocesi si prepara al suo Giubileo

“Una buona notizia da raccontare ve la do subito: il 5 dicembre 2022 la diocesi di San Miniato celebrerà il giubileo per i 400 anni di vita”. Una festa importante, da preparare in 3 anni, che sa di famiglia e che coinvolgerà tutte le tantissime parrocchie della diocesi.

L’occasione per fare un bilancio, ma anche per ripartire con tanti progetti nuovi e con un entusiasmo rinnovato. Proprio come succede ai giornalisti della Diocesi che ogni anno incontrano il vescovo in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, quest’anno la 54esima, quando la Chiesa ricorda san Francesco di Sales, il 24 gennaio.

A San Miniato, il vescovo Andrea Migliavacca, don Francesco Ricciarelli e Francesco Fisoni dell’ufficio comunicazioni della diocesi hanno incontrato i giornalisti ieri 30 gennaio. L’occasione è stata, come sempre, per riflettere sul messaggio del Papa e anche sulla professione in generale.

Dopo internet e fake news, quest’anno il tema è stato raccontare la vita. La buona notizia, non per forza bella, ma umana, trattata con sensibilità e umanità. Doti, queste, che sembrano rare in questo tempo e che per questo sono più faticose, ma anche essenziali. Nel rispetto della dignità della persona raccontata e dei lettori. Non come ostentazione di sentimenti buoni per forza, ma nel rispetto della verità. Con il giornalista come narratore, che non inventa o giudica ma che racconta anche le debolezze, impegnandosi a comprendere ma senza giustificare per forza.

“Dare notizie buone vuol dire anche rispettare la dignità di ogni persona coinvolta”, è stata la sintesi del vescovo Andrea, che i presenti li ha invitati a riflettere sulle storie: “Ci sono storie che ti hanno segnato? – ha chiesto -. Quali storie raccogliamo? Il rischio, per il Papa, è che prevalente sia la narrazione della negatività. L’invito, allora, è a  cercare storie buone e per farlo servono sapienza, coraggio, pazienza e discernimento”.

“La sacra scrittura – ha ricordato – è una narrazione, è la storia d’amore tra Dio e l’Uomo”. Una storia “Senza falso romanticismo, che rispetta la dignità dell’uomo, anche di quello che sbaglia”. La storia dell’Umanità, infondo, inizia con un grande errore, che porta Adamo ed Eva fuori dal Paradiso terrestre ma che dà a tutti noi la possibilità di scegliere come essere, ogni giorno.

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