In pensione il dottor Cellai cominciò la sua carriera all’ospedale di Cisanello

Ha gestito la delicata fase dell'emergenza del coronavirus

E’ in pensione dall’inizio di questo mese di giugno il dottor Ferdinando Cellai, direttore della struttura di anestesia e rianimazione di Lucca e direttore del dipartimento aziendale di emergenza urgenza, area critica e blocco operatorio.

Cellai, 65 anni, di Viareggio, dopo essersi laureato all’università di Pisa in medicina e chirurgia  e specializzato sempre a Pisa in anestesia e rianimazione, ha cominciato la sua esperienza nel 1987 come assistente nella seconda Unità operativa di anestesia e rianimazione degli ospedali Santa Chiara e Cisanello.

Ha continuato a lavorare per alcuni anni nel reparto di rianimazione polivalente e neurorianimazione. Poi dal 1996 al 1999 ha ricoperto incarichi altamente professionali a livello organizzativo per terapia intensiva post-chirurgica e dei trapianti e per l’attività del Blocco operatorio cardiotoracico.

Dal 2002 è divenuto direttore della struttura complessa di anestesia e rianimazione del presidio ospedaliero della Valle del Serchio e poi dal 2007 anche del presidio ospedaliero di Lucca. Dal 2012 ha svolto poi il ruolo di direttore del dipartimento del Blocco operatorio e poi di quello di Emergenza urgenza. Nel 2014 è stato anche il responsabile della task force che si è occupata del trasferimento dei pazienti dal Campo di Marte al nuovo ospedale San Luca. Nel 2016, con la costituzione della grande Asl Toscana nord ovest, è stato nominato  direttore del dipartimento aziendale di Emergenza urgenza, Area critica e Blocco operatorio, uno dei più compositi e complessi a livello aziendale, mentre nell’ambito dell’emergenza Coronavirus è stato designato direttamente dal presidente della Regione Enrico Rossi come coordinatore delle Terapie intensive di area vasta con il compito di coordinare le Rianimazioni e di verificare l’appropriatezza dei ricoveri.

La direzione aziendale ringrazia Cellai per l’impegno professionale profuso in tutti questi anni, con una “visione d’insieme” non comune, per cercare di omogeneizzare i linguaggi gestionali delle tre importanti aree che costituiscono il dipartimento che ha diretto. Durante la pandemia il suo lavoro come coordinatore delle terapie intensive di area vasta, insieme a quello degli altri professionisti interessati, ha tra l’altro permesso di raddoppiare i posti letto di Rianimazione negli ospedali dell’azienda Usl Toscana nord ovest e di garantire un ulteriore cospicuo numero di letti di Terapia intensiva  grazie agli interventi effettuati in alcuni ex ospedali.

 

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