Festa dell’Arma a Firenze, reati diminuiti nell’ultimo anno






Il prefetto Laura Lega ha deposto una corona d’alloro ai caduti
Breve ma significativa la cerimonia per il 206esimo anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri tenuta oggi (5 giugno) nella caserma Antonio Baldissera di Firenze, sede del comando legione carabinieri Toscana e del sesto Battaglione barabinieri.
La cerimonia, svolta in modo ristretto, in linea con le prescrizioni imposte dall’attuale situazione sanitaria nazionale, su indicazione del comando generale dell’Arma ha visto la deposizione di una corona d’alloro al monumento che ricorda il sacrificio dei caduti dell’Arma, da parte del prefetto di Firenze Laura Lega e del generale di brigata Massimo Masciulli, comandante della legione carabinieri Toscana.
L’anniversario della fondazione è l’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte dal comando provinciale di Firenze, che opera nell’ambito del territorio metropolitano con 8 comandi compagnia e 58 stazioni capillarmente disseminate in 41 comuni, e che ha contribuito in modo determinante al trend che ha visto diminuire il numero dei reati nel 2019 nell’intera provincia, in particolare di quelli predatori.
Negli ultimi 12 mesi l’assidua attività di prevenzione assicurata dalle stazioni carabinieri e dalle aliquote radiomobile è stata ulteriormente incrementata, specie per assicurare la tutela delle fasce più deboli della popolazione e, nell’ultimo periodo, durante la difficile situazione sanitaria, ha visto i Comandanti di Stazione, d’intesa con gli uffici postali, dedicarsi anche alla consegna delle pensioni alle persone più anziane.
Particolarmente rilevante la repressione dei reati contro il patrimonio e del traffico delle sostanze stupefacenti e del riciclaggio, come testimoniano, tra le altre, le operazioni Sabbia e Vello d’Oro, che hanno consentito di disvelare e perseguire rapporti di contiguità tra ambienti criminali locali e quelli della criminalità organizzata di tipo mafioso.
Dall’inizio dell’anno, poi, i carabinieri della Provincia sono stati sempre presenti, durante l’emergenza epidemiologica, offrendo il loro sostegno alle popolazioni.