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“Il viaggio da fare in questo strano tempo di ferie”, la riflessione di don Cristiani

3 agosto 2020 | 12:29
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“Il viaggio da fare in questo strano tempo di ferie”, la riflessione di don Cristiani

“Ognuno può navigare, volare, camminare nelle profondità del suo essere”

“Il tempo delle ferie è solitamente molto atteso. Uno stacco necessario per ricaricare le batterie e rinfrancare la mente, così carica e assillata di ansie, soprattutto quest’anno precipitato nel nostro tempo denso di paure e di tensioni con un domani confuso e incerto”. Inizia così la riflessione di don Andrea Pio Cristiani, fondatore del Movimento Shalom, su un tema attuale e, quest’anno, anche complesso: i viaggi dopo il virus.

“Come ogni anno – le parole di don Cristiani – con Shalom avevamo preparato e atteso il viaggio umanitario in Africa con i giovani così entusiasti di scoprire, conoscere, condividere per provare a cambiare il mondo, ma il Covid ci ha fatto rimandare tutti i nostri programmi. Così immagino che anche ognuno di voi abbia dovuto forse cambiare i propri programmi, accorciare le distanze, ridurre le spese, contenere i viaggi. L’imprevedibile ci è caduto addosso prepotente e malvagio.

La precarietà di questa vita è apparsa chiara, mostrando la nostra nudità, il nostro nulla. I cardini delle nostre sicurezze come la ricchezza e la scienza, si sono disciolti come neve al sole. L’incertezza ci ha sospesi in un limbo desolato. Se i viaggi nello spazio si sono ridotti e le lunghe distanze impossibili da praticare, ognuno però può navigare, volare, camminare nelle profondità del suo essere. Si può viaggiare nell’anima e con l’anima, alla scoperta di mondi incantevoli e sconosciuti, di certezze impensabili, di sapori eterni.

La sosta di questo tempo di ferie sarà proficua come non mai, se il nostro viaggio sarà dentro noi stessi e la nostra scoperta sarà Dio, nel suo volto umano. Non un giustiziere implacabile, un ragioniere maniaco che annota le nostre colpe o peggio un sadico guardone che spia e detesta ogni nostro piacere quasi odiasse la felicità. Se cercate questo Dio, vi confesso che semplicemente non c’è. È solo una pietosa proiezione del peggiore dittatore umano, un detestabile boia che ci condanna a morire.

Il Dio da accogliere è l’unico ed ha il volto di Gesù. Silenzioso, dolcissimo, tenero, comprensivo come la più sensibile delle madri. Sempre pronto a servirci, preoccupato per la nostra felicità. Vicinissimo nelle pene, ostinatamente innamorato tanto che ci perdona prima che lo abbiamo tradito. Presente sempre, talmente presente da aver cancellato il tempo: chi lo accoglie entra nell’eternità e nell’immenso. È questo il viaggio meraviglioso da fare in questo tempo strano di ferie, capace di modellare la vita alla sua vita nell’affascinante dimensione dell’amore”.