Vigili del fuoco e zaini sulle scale: inizia tra fischi e proteste la scuola a Ponte a Egola fotogallery

L'aula ritenuta idonea con osservazioni. Anche una classe II è senza aula: stamattina è entrata a Balconevisi

“La prima entra dalla palestra, la seconda da qui”. È ancora: “Mi raccomando la mascherina“, “è il nostro turno, andiamo”. Sono queste alcune delle frasi che questa mattina 14 settembre, di fronte alle elementari di via Gioberti a Ponte a Egola di San Miniato un po’ come in tutta Italia, si sentivano nella calca di bimbi e genitori pronti ad iniziare l’anno scolastico. Solo che a rompere questo tentativo di normalità stamani si è parato anche un: “Noi non entriamo”. Il problema è presto detto: la V B, ancora, non ha una sistemazione definitiva a scuola e i genitori, organizzati, hanno deciso di farsi sentire.

Primo giorno di scuola a Ponte a Egola, genitori, vigili del fuoco e giunta davanti alle elementari di via Gioberti

I genitori della classe, per la quale al momento la scuola ha trovato solo una soluzione temporanea, si sono rifiutati di far entrare i bambini, inaugurando l’apertura della scuola fra fischi e contestazioni. Fra tutte, una richiesta: parlare con il dirigente. Una protesta che ad un certo punto li ha visti sfilare con le cartelle dei loro figli, lasciate per qualche minuto per protesta sulla porta della scuola, quando ormai gli altri bimbi delle altre classi erano entrati.

A lasciare perplessi i genitori dei bimbi entrati, sistemati in una ex aula di informatica, ci sono l’assenza di personale Ata e di un bagno al piano, di scale di emergenza, ma anche la presenza di un ballatoio e di una ringhiera ritenuta troppo bassa.
Una mamma, rivolta all’assessora alla scuola, ha detto: “Non puoi mandare una quinta in giardino. I lavori definitivi ce li hanno promessi a Natale. Quanto staranno in giardino? Quanto all’ex dormitorio della materna? Noi questo vogliamo sapere”.

Un problema che in parte riguarda anche un’altra classe, la VC, che questa mattina fra molte remore ha deciso di entrare. In questo caso il problema riguarda i dubbi, dei genitori, sulla sicurezza effettiva della via di accesso alla classe trovata per i figli, tanto che hanno chiamato i vigili del fuoco per un sopralluogo.

A scuola sono arrivati anche il sindaco Simone Giglioli, la vice Elisa Montanelli e l’assessore alla scuola Giulia Profeti. “Serve la collaborazione di tutti: genitori, scuola, Comune – ha detto Giglioli -. Quando questa manca, le criticità permangono. Questo plesso aveva fin da subito dei problemi da risolvere e ci siamo attivati sempre per fare fronte a tutto, malgrado l’eccezionalità della situazione che stiamo affrontando per risolvere al meglio, con gli strumenti che abbiamo. Se tutti siamo in grado di fare un passo in avanti, risolviamo“.

A niente durante la mattinata sono valse le richieste di un incontro dei rappresentanti dei genitori con il dirigente scolastico, mentre i vigili del fuoco, intervenuti, hanno effettuato i loro rilievi riscontrando la sostanziale idoneità dell’aula in questione, salvo effettuare alcune osservazioni in merito alla porta d’accesso della ex aula di informatica e ad alcuni armadietti lungo un corridoio. “Dopo la storia delle due pareti portanti risulta difficile fidarsi quando ci dicono che strutturalmente va tutto bene – dice un babbo –. L’aula riadattata si trova su un piano rialzato a cui si accede da un ballatoio con una ringhiera bassa che sarebbe dovuta essere messa in sicurezza con del plexiglass alto che ad oggi non c’è. Questi bimbi sono senza scala di emergenza, senza personale e bagno al piano”.

Una situazione critica quella della scuola in questione, con strutture e logistica in questi primi giorni messe sotto pressione anche dalla cronica mancanza di personale Ata, che verrà convocato dal provveditorato solo nei prossimi giorni. La mancanza di personale sarebbe alla base della diffidenza della scuola, espressa nei giorni scorsi, verso soluzioni che prevedessero spazi e sezioni distaccate altrove. “In una lettera di alcuni giorni fa la scuola evidenziava problemi tali da suggerire un’apertura posticipata della scuola – è l’accusa di alcuni genitori –. Si è voluti comunque andare avanti”.

Accuse a cui il sindaco ha risposto prontamente: “In quella lettera si parlava di problemi di sicurezza relativi specificatamente alla mancanza, ancora giorni fa, della segnaletica orizzontale anti covid in corridoio e aule. Un ritardo dovuto alla necessità, prima, di pulire. Una volta risolto questo, come abbiamo fatto, non c’erano le condizioni per posticipare. Sono giorni particolari in un momento storico inedito. Serve la collaborazione di tutti”.

Atteso per mercoledì prossimo un primo incontro fra sindaco e genitori per fare il punto della situazione.

A Balconevisi

Oltre a questa situazione già in parte nota (qui), i genitori di una II hanno saputo sabato mattina che oggi i figli sarebbero entrati, ma a Balconevisi. Fino a venerdì sapevano che la classe a Ponte a Egola c’era, poi sabato sono stati avvertiti del cambiamento. “Il Comune – racconta una mamma – ha assicurato che i lavori dovranno terminare entro settimana prossima e intanto fanno lezione due ore con la mascherina in classe e le altre fuori all’aperto”. Con il trasporto, come per gli altri, garantito all’andata ma non al ritorno.

 

“Per noi amministrazioni comunali – ha detto stamattina il sindaco Giglioli – sono stati mesi di fuoco dopo l’uscita delle linee guida di fine luglio, gestire i cantieri, scaturiti dalle linee guida, garantire in sicurezza trasporti, mensa e pre scuola. Tutte cose che hanno determinato un ripensamento dei vari servizi. Gli ultimi giorni sono stati una rincorsa continua. Siamo riusciti a terminare gli interventi, compresi quelli programmati come su la scuola de La Serra e di San Donato e sul nido di Isola.

Ma purtroppo permangono alcune criticità sulla primaria di Ponte a Egola. Una classe quinta dovrà spostarsi alla materna di Ponte a Egola per poter stare in sicurezza. Le soluzioni messe in campo si sono rivelate inidonee per la presenza di pareti portanti, che chiaramente non possono essere abbattute, ma che hanno bisogno di un iter particolare, che richiede del tempo. I genitori giustamente erano preoccupati di uno spezzettamento della classe.

Diverso il caso della seconda, sabato mattina la scuola ci ha comunicato che gli spazi della classe non permettevano il distanziamento in classe. La brevità dei tempi di comunicazione non ci permette di verificare molte soluzioni alternative, se non quella di trasferire i ragazzi alla materna di Balconevisi (garantendo il trasporto). Come Amministrazione, siamo e saremo sempre a disposizione della scuola per verificare tutte le soluzioni, sperando che la collaborazione, preziosa in questi momenti, non venga mai meno, ognuno nei suoi ambiti di competenza”.

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