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“Per attrarre il turismo non basta brindare in piazza”. Geri ribadisce: “Montopoli Valdarno deve ripartire, ma seriamente”

23 ottobre 2020 | 13:34
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“Per attrarre il turismo non basta brindare in piazza”. Geri ribadisce: “Montopoli Valdarno deve ripartire, ma seriamente”

E stila un lungo elenco di idee e proposte sulle quali iniziare a lavorare insieme

Montopoli Valdarno non può ripartire con una capanna fuori dal borgo storico, con 4 sedie sotto la Torre e una circonvallazione impossibile, che deturperebbe tutto il paesaggio, che costerebbe un patrimonio, che anche la Provincia ha ripetutamente bocciata, che nessuno vuole perché logicamente inutile, dannosa, senza vantaggi e che isolerebbe ancora di più il paese”. Ma Montopoli, secondo Gianfranco Geri, può e deve ripartire con l’aiuto di tutti. Lo ribadisce e lo spiega con una nuova lettera aperta rivolta a sindaco e amministrazione comunale. la riportiamo di seguito.

Signor sindaco, prendo sul serio l’ultima frase con cui Lei mi risponde sul Cuoioindiretta: “Servirà l’aiuto di tutti. Non ho dubbi, caro Gianfranco, di poter contare anche sul tuo”. Sì, se chiede aiuto l’avrà e il popolo sarà con Lei, ma solo se va sul concreto e non sulle fantasie: Montopoli non può ripartire con una capanna fuori dal borgo storico, con 4 sedie sotto la Torre e una circonvallazione impossibile, che deturperebbe tutto il paesaggio, che costerebbe un patrimonio, che anche la Provincia ha ripetutamente bocciata, che nessuno vuole perché logicamente inutile, dannosa, senza vantaggi e che isolerebbe ancora di più il paese.

Gli altri Comuni fanno fuoco e fiamme per attrarre il turismo e noi pensiamo solo a brindare in piazza? Sono in Consulta da 56 anni e la circonvallazione è stata sempre il classico perenne tormentone, il riempitivo di ogni Bilancio previsionale triennale. No, Montopoli ha bisogno d’altro per ripartire.
E lo spopolamento è sicuramente arrestabile, se si fanno scelte inerenti e non a caso, ci sono tanti, ma veramente tantissimi borghi storici che per il turismo vanno a ruba, dove bisogna prenotarsi per poterci entrare, da quanta gente c’è sempre ogni giorno e non solo in qualche periodo dell’anno e là lo spopolamento non c’è, perché c’è lavoro, ricchezza e felicità, tre cose che noi abbiamo perse tutte.

Caro Sindaco, guardi alle vere necessità del paese e cerchi di ottenerne una forte rivalutazione globale. Ma lo faccia subito senza perdere tempo, pensi al futuro delle nuove generazioni e approfitti di questo momento di stasi obbligata per impiantare il Boom del nostro Borgo storico, da far emergere a fine Covid. Se ci crediamo ce la facciamo e ne saremo tutti felicemente sorpresi, ne sono certo.
Provi con questo progetto molto semplice, da sviluppare su 3 fronti contemporaneamente, come suggerito in dettaglio nel mio secondo documento protocollato in Comune il 2 ottobre: ricerca e adeguamento di locali per poter impostare la base della riapertura delle attività, riassetto globale del paese e inizio di un nuovo modo di comportamento responsabile del montopolese, fortissima propaganda per presentare la nuova realtà del nostro paese al mondo del turismo.

Se l’amministrazione comunale accettasse si potrebbe procedere con un tavolo di lavoro aperto fisso tra Comune, Consulta, pro loco, associazioni, cittadini, parrocchia, la ricerca immediata di fondi regionali ed europei per la “Riqualificazione Urbana”, un referente per ogni istituzione sempre disponibile su necessità, una Commissione qualificata che incontri, illustri, convinca alla comune causa e tenga le fila dei vari impegni con tutti.

E, poi, ricerca di oggetti, modalità di ricostruzione dell’ambiente delle arti antiche e di chi lo può gestire, ricerca delle attività di lavoro (bar, calzolaio, abbigliamento, ecc), per il reimpianto nel paese, attivazione immediata della propaganda online su giornali, radio, tv locali e nazionali.

La laboriosità, manualità e volontariato, siano consentiti e agevolati dal corpo di polizia, consapevole. Assegnare a ciascuno i suoi compiti e: si aprono i cantieri dove tutti lavorano gratis.

Contemporaneamente il Comune affronta il lato infrastrutture: attiva un senso unico di marcia e regolarizza il parcheggio di via Uliveta, anche con luce e telecamere, allarga l’uscita di via sant’Andrea su via Vallelunga, ora troppo stretta per andare a San Romano, collega via Barberia con via Vallelunga, tramite la valle di Moscillo e via Uliveta con via Vallelunga tramite via Pineta, Montevecchio, via Pescaia, incanala in fogna i pluviali delle abitazioni del paese, riqualifica i numeri civici e le cassette per la posta, come si addice a un borgo storico medievale, riasfalta le strade sconnesse, recupera i sottofossi, le mura storiche e le pendici del paese fino a Fondovalle, riapre i panorami in paese e campagna e riacquisisce l’uso della pineta storica, allontana i piccioni dal paese per l’igiene e la pulizia delle strade, delle facciate delle case e dei tetti, evitando che il guano inquini le polle, i pozzi e le numerose cisterne che raccolgono acqua piovana e fa osservare il suo perfetto regolamento comunale di polizia rurale, in tutto il Comune.
Cordiali saluti.

Gianfranco Geri