Covidleaks rivela i primi dati e segnalazioni anonime sulla pandemia in Toscana, provincia per provincia

Marco Cappato: "Continueremo finchè Conte non manterrà l'impegno di condividere i dati"

Covid 19, sono on line i primi dati e le segnalazioni anonime arrivate a Covidleaks, la piattaforma di whistleblowing lanciata dall’associazione Coscioni.

“Continueremo a pubblicare fino a quando il presidente del consiglio Giuseppe Conte non avrà mantenuto l’impegno di condividere i dati”, spiega Marco Cappato.

A poche ore dalla creazione della piattaforma di whistleblowing CovidLeaks.it, promossa dall’associazione LucaCoscioni – attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza ealla salute – sono arrivati i primi dati sulla pandemia, tramite segnalazioni anonime. I dati sono poi stati pubblicati online, in modalità aperta e ulteriormente anonimizzata, a disposizione della comunità scientifica, data journalists, ricercatori e chiunque voglia utilizzarli per analisi indipendenti. Un’azione volta a sottolineare l’importanza di avere a disposizione dati aperti, finora ancora non condivisi dalle istituzioni, per conoscere l’effettivo stato della pandemia in Italia

I mittenti “whistleblower”, precisa Cappato, affermano che si tratta di alcuni dati sulla diffusione del virus in Lombardia e in alcune zone della Toscana, allegando alcune comunicazioni interne alle autorità sanitarie finalizzate a comprovarne l’origine. In particolare, le tabelle sulla Lombardia si riferiscono ai dati di giugno sulle prime 16.318 morti nella regione e riportano al massimo grado di dettaglio possibile – cioè a livello individuale – informazioni sulle persone decedute: per ciascuna è specificato sesso, età, comune di residenza, comorbilità per tipologie di malattia e presenza o meno di altre patologie oncologiche.  Le tabelle sulla Toscana, invece, riportano per ciascuna delle 1007 persone sottoposte a tampone in una Usl: sesso, età, residenza, unità sanitaria di provenienza e di analisi, eventuale convivenza o familiarità, date precise di presa in accettazione e di validazione.Tutti questi dati – insieme ad altri già noti – sono stati segnalati in formato aperto, e dunque potenzialmente utilizzabili dalla comunità scientifica.

“Sono passate quasi quattro settimane da quando il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la decisione del governo di condividere i dati con la comunità scientifica. È da 9 mesi che gli scienziati italiani lo chiedono a gran voce per poter condurre analisi indipendenti, ad esempio per cercare correlazioni incrociando alcune caratteristiche (come età, sesso, residenza, comorbilità) delle persone con altri fattori demografici e ambientali – ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni -. Noi continueremo la nostra azione con la piattaforma Covidleaks.it a ricevere e pubblicare segnalazioni, ma è evidente che per avere dati disaggregati e in formato aperto su scala nazionale e consentire agli scienziati di effettuare sistematicamente ricerche indipendenti servirebbero i dati aggiornati in tempo reale e certificati dalle agenzie di tutela della salute, dalle Regioni, dall’istituto superiore di Sanità e dal governo. Solo così gli scienziati potrebbero avere quelle garanzie di integrità, accuratezza e tempestività che le segnalazioni anonime non possono adeguatamente fornire”.

L’Associazione Luca Coscioni precisa che i file pubblicati sono copie dei file segnalati anonimamente a Covidleaks (i riferimenti che avrebbero potuto far risalire a identità personali sono stati eliminati): “Trattandosi di file anonimi, non ci è possibile garantire l’integrità dei dati. La nostra richiesta è infatti che siano le istituzioni a liberare tutti i dati”.

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