Istat, nel 2020 aumentano i decessi: nel Comprensorio sono 856, 60 in più rispetto agli anni scorsi

I dati comune per comune

Sono 60 in più le persone che sono morte nel 2020 nei comuni del comprensorio del cuoio rispetto alla media dei cinque anni precedenti nel periodo che va da gennaio a settembre. A certificarlo è l’Istituto nazionale di statistica (Istat) che ha pubblicato i dati comune per comune.

I numeri confrontano i decessi che si sono verificati da gennaio al 30 settembre 2020 con la media dello stesso periodo degli anni scorsi (2015-2019). Non sono dati che registrano solo i morti dovuti al Covid, ma prendono in considerazione tutte le cause. Quest’anno, però, il confronto è particolarmente interessante perché rende l’idea dell’impatto che la pandemia ha avuto.

Certo è che, per quanto riguarda i comuni del comprensorio del Cuoio così come l’intera Toscana, la prima ondata di contagi è stata sicuramente meno consistente della seconda. E visto che i dati raccolti finora si fermano al 30 settembre sarà possibile avere un quadro soltanto parziale, che non tiene conto della recrudescenza della pandemia che negli ultimi mesi ha colpito duramente il territorio del Valdarno inferiore e tutta la Regione.

I comuni

Complessivamente nei sei comuni del distretto del cuoio nel 2020 sono morte 856 persone, circa sessanta in più rispetto alla media del periodo 2015-2019 (796,4). L’incremento percentuale del numero dei morti sfiora il 7,5 percento, ma il dato varia a seconda dei comuni e in alcuni casi addirittura raddoppia. È il caso di Fucecchio, che registra un incremento del 15,1 passando da una media di 181 decessi ai 209 del 2020 (sempre fino al 30 settembre). È il comune con il dato peggiore tra quelli del Comprensorio. Dal lato opposto c’è Santa Croce sull’Arno: unico comune che nei primi nove mesi dell’anno ha visto diminuire i decessi. Dalla media di 105 morti è passato a 95 nel 2020, per un decremento di oltre il 9 percento.

Tra i comuni che hanno registrato uno degli aumenti più rilevanti c’è Santa Maria a Monte, con un incremento del 12,6 percento. Da una media 2015-2019 di 95 morti, a settembre 2020 erano già 107. A Montopoli in Valdarno, invece, la variazione percentuale è del 7 percento: con i 90 morti del 2020 ha superato la media degli anni passati che si ferma a 84 circa. Percentuali simili a Castelfranco di Sotto che registra un incremento del 6,2 percento passando dalla media di 106 decessi ai 113 del 2020. Infine, San Miniato, che registra 17 decessi in più nei primi mesi del 2020 rispetto alla media del 2015-2019: passa dai 225 circa ai 242 di quest’anno per una variazione percentuale del 7,7 percento.

In provincia di Pisa i morti nei primi nove mesi dell’anno erano 38 in più rispetto alla media dei cinque anni precedenti. A fronte dei 3573 decessi medi registrati tra il 2015 e il 2019, nel 2020 ce ne sono stati 3611.

Il trend regionale conferma l’andamento italiano: ovvero nei primi mesi dell’anno la mortalità sembrava diminuire nel 2020 rispetto agli anni passati. L’inversione di tendenza, in Toscana, è arrivata dopo la prima settimana di marzo, quando il numero dei morti giornalieri hanno iniziato a superare quelli che in media erano morti nello stesso giorno degli anni precedenti. Da gennaio a settembre 2020 in Toscana sono morte 33mila 850 persone, 667 in più rispetto alla media 2015-2019.

Secondo l’Istat, invece, in tutta Italia quest’anno c’è stato un incremento dell’8.9 percento dei decessi. Sono morte quasi 528mila persone rispetto alla media degli ultimi 5 anni che si ferma a meno di 485mila. Lo scarto è di 43mila 453 morti in più: di questi, circa 29mila sono considerati imputabili al Coronavirus.

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