Lago di Sibolla, Wwf all’attacco: “Regione e Comune latitanti, serve un ente per gestione e conservazione” foto
L'associazione ambientalista sottolinea come la zona sia di rilevanza nazionale per la presenza di alcune specie rare
Più informazioni su

Wwf, allarme per il controllo nell’area della riserva del Sibolla: “Serve un ente per gestione e conservazione”.
“Il centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio – spiega l’associazione – in questi giorni ha reso noti i risultati dei censimenti dell’avifauna nidificante nella Riserva regionale del lago di Sibolla. Oggi è data quasi per scontata la presenza di molti animali che fino a non molti anni fa non avremmo mai immaginato di incontrare, come la spatola e il mignattaio, il più bello fra gli ibis. Dal 2016 una ondata di mignattai ha invaso il Padule di Fucecchio, arrivando poi a Sibolla. Hanno poi iniziato a nidificare nelle diverse garzaie, ancora tutte monitorate, sia in Padule che a Sibolla. Quasi contestualmente (nel 2014) a Sibolla ha iniziato a nidificare anche la spatola, della stessa famiglia degli ibis (Tresckiornitidi) e non meno rara del mignattaio in Italia”.
“Il 2020 – prosegue il Wwf – è stato un anno record sia per il mignattaio sia per la spatola. A Sibolla sono stati contati circa 12 nidi di spatole e 20-30 di mignattaio. Sempre a Sibolla da alcuni anni nidifica anche l’ibis sacro, anch’esso di recente colonizzazione. Questi uccelli utilizzano la Sibolla come sito di nidificazione e il Padule di Fucecchio come area prevalente di foraggiamento, trasportando il cibo nello stomaco ai piccoli nel nido. Considerato che in Italia sono stimate circa 150 coppie di spatola e 100 di mignattaio, si comprende ancora di più l’importanza della Sibolla come sito di nidificazione di queste specie rare”.
“Oggi sappiamo – prosegue la nota – che il sistema Fucecchio – Sibolla è la macroarea più importante a livello nazionale per il mignattaio e la sola area di nidificazione della spatola a sud della Pianura Padana (dell’ibis sacro vi è meno interesse dato che è di origine alloctona e considerato un invasivo). Sappiamo tutto questo (ed anche qualcosa in più) perché per più di trenta anni sono state compiute attività di monitoraggio da parte del Centro ornitologico toscano e del Centro di ricerca del padule di Fucecchio”.
“A fronte dell’importanza dell’area – è il commento del Wwf di Lucca – bisogna far rilevare l’assoluta latitanza degli enti preposti alla gestione dell’area protetta, in primis la regione Toscana e poi il comune di Altopascio, che ormai da anni hanno lasciato l’area nel più completo abbandono. Fortunatamente, grazie alla collaborazione del comando provinciale dei carabinieri forestali di Lucca e alla guardie giurate volontarie del Wwf Alta Toscana, nel corso del 2020 è stata assicurata la sorveglianza dell’area e la tutela della nidificazione degli ibis e degli aironi della locale garzaia. L’importanza dell’area rende sempre più urgente l’individuazione di un soggetto competente che gestisca l’area protetta secondo i più moderni criteri conservazionistici“.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.