Capanne, malumori nella consulta: dimessa la segretaria, c’è chi chiede un nuovo presidente

L'assessore Scali: "Nel 2021 decadono tutti i coordinatori che potranno essere confermati o sostituiti”

L’ultima goccia è stata un’assenza. Quella alla riunione dell’amministrazione comunale di Montopoli Valdarno con le consulte alla quale mancava la consulta di Capanne. “Non sapevamo nulla di quella riunione”, ha detto uno dei membri eletti a gennaio 2020. Eppure, era una riunione importante quella di venerdì scorso in videoconferenza insieme alla giunta comunale, che ha presentato il bilancio e il piano triennale delle opere pubbliche. Interventi e progetti frazione per frazione che sono stati illustrati ai rappresentanti delle consulte per coinvolgere i cittadini, ma non a quella di Capanne, che era assente.

Un’assenza che non è sfuggita ai cittadini più attivi e che ha innescato le osservazioni sull’inattività della consulta che durerebbe da tempo, complice di certo anche la pandemia. “Io ho abbandonato la consulta mesi fa con l’arrivo della pandemia – racconta Dominique Belkot, ex segretaria della consulta di Capanne -. Quando scoppiò la pandemia tutti i comuni in tutta Italia eravamo senza mascherine. Gli anziani erano in grave difficoltà e ho richiesto come segretaria di consulta una video riunione con i membri e con il presidente, che non capisco perché si sia candidato. Ho inviato anche una lettera a Capecchi come cittadina chiedendo un incontro che poi è avvenuto. In quell’occasione ho fatto presente al sindaco che la consulta era morta. Addirittura, qualcuno in paese ci prende in giro: abbiamo fatto un paio di riunioni per conto nostro, abbiamo parlato del piano alluvionale ma poi è finita lì. Se il coordinatore è troppo impegnato, che si dimetta. Erano tante le cose che non funzionavano. Non è possibile, per esempio, che io debba chiedere l’accesso al presidente per scrivere un post sulla pagina Facebook della consulta”.

Già mesi fa, dunque ci sono state defezioni motivate con l’inattività. Anche se tutti non la pensano allo stesso modo. “Ogni tanto ci sentiamo – ha detto un altro membro della consulta – ma organizzare le riunioni in questa situazione non è facile. I problemi li stiamo portando avanti ma ci sono delle difficoltà oggettive. So che nei prossimi giorni il coordinatore dovrebbe chiamarci per organizzare un incontro. C’è da dire, poi, che noi stiamo seguendo una linea precisa: quella di evitare di parlare della lampadina che non funziona o del sacchetto abbandonato, cose per cui esistono i numeri da chiamare. Ci occupiamo di problemi strutturali della frazione per dare consigli e proposte all’amministrazione: siamo lavorando sul piano alluvionale, per esempio, con i rilievi dei fossi. Questioni più importanti”.

Proprio questo fu uno dei punti di rottura già nel momento della formazione della consulta. Le defezioni di Tiziano del Bene e Francesco Salucci riguardavano la linea d’azione: rifiuti abbandonati, lampioni non funzionanti, erba alta e decoro erano per i due dimissionari questioni di cui si sarebbe dovuta occupare la consulta.

Insomma, vuoi per le difficoltà di incontrarsi a causa del virus, vuoi per la poca dimestichezza con gli strumenti digitali, le richieste di fare riunioni online non hanno fatto breccia tra i componenti della consulta e questo ha portato ad una situazione di quasi stallo delle attività, salvo un incontro nel mese di luglio. Arrivando ai giorni nostri sembra che la situazione non sia migliorata: “Non sapevo nulla della riunione – ha detto uno degli attuali membri – e mi dispiace perché avrei anche qualche problema da segnalare. Se il coordinatore non poteva partecipare all’incontro, poteva avvisare e qualcuno ci sarebbe andato: io propongo di cambiare presidente”.

Perché l’invito al coordinatore, è arrivato: “Noi abbiamo mandato un invito a tutte le consulte – ha detto il sindaco Giovanni Capecchi -, ma Capanne non ha partecipato. Poi, però, le consulte possono anche riunirsi senza la partecipazione della giunta e non so se hanno fatto altri incontri. Certo è che noi abbiamo messo le consulte su autocandidatura proprio per favorire il massimo della partecipazione e sottrarne la composizione dei membri dal dibattito politico”. C’è anche un regolamento che definisce il funzionamento delle consulte, che è stato modificato proprio perché gli impegni delle persone nel tempo cambiano. “Il coordinatore ha un mandato biennale che può essere rinnovato per altri tre – ha spiegato l’assessore alla partecipazione Cristina Scali -. Nel 2021 decadono tutti i coordinatori che potranno essere confermati o sostituiti”. Ma su questo la parola spetta alla consulta in primis. “La consulta è autonoma e può ritrovarsi anche senza la presenza degli amministratori – ha precisato Scali -. A noi non sono giunte segnalazioni dai membri della consulta né lamentele da parte di cittadini non soddisfatti. Comunque siamo a disposizione se i membri della consulta ritengono di dover avviare un percorso insieme sulla base del regolamento”.

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