Accessibilità degli spazi e sicurezza idraulica: il lavoro del consorzio di bonifica non si è mai fermato foto

Nuovi progetti con i comuni per il Consorzio 4 Basso Valdarno

Pulizia degli argini e dei canali, taglio erba e sfalci. Fin qui tutti sanno quali sono le attività di un consorzio di bonifica, ma ci sono aspetti legati alla sicurezza idraulica che troppo spesso passano in secondo piano. È questo il periodo, quello della primavera, per il lavoro più intenso degli enti regolati dalla Regione che sono deputati, tra le altre cose, anche alla tutela del patrimonio ambientale e agricolo. Settimane in cui sono al lavoro anche gli operai del Consorzio di bonifica 4 Basso Valdarno, che copre anche il territorio del comprensorio del cuoio.

È di pochi giorni fa la notizia della firma della convenzione con il comune di Castelfranco per una maggiore fruibilità dell’argine che attraversa il parco fluviale. “Si tratta – ha spiegato Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno – di due tagli in più lungo tutto il tratto che va dalla rotonda di Castelfranco fino al confine con Santa Maria a Monte. Sono 4-5 chilometri in cui ci saranno due tagli supplementari rispetto a quelli che già facciamo normalmente”.

La convenzione è di validità annuale e rinnovabile e, oltre al tratto principale, prevede anche la presa in carico da parte del Consorzio anche di altre aree minori sempre nel Comune. Per Castelfranco, ma anche per chi viene da fuori comune, la convenzione ha un valore particolare: “È un tratto in cui c’è un percorso ciclopedonale – ha detto Ventavoli – quindi oltre all’aspetto estetico del paesaggio che appare più pulito, diventa anche una valvola di sfogo visto il momento che viviamo”. Da sempre gli argini sono meta di runner e camminatori e la pandemia non ha fatto che aumentare il flusso di persone che scelgono spazi aperti e facilmente accessibili. Così anche chi non è particolarmente allentato ha la possibilità di fare la sua passeggiata attraverso un percorso suggestivo e poco impegnativo.

Ma l’esperienza di convenzione con il comune di Castelfranco di Sotto non è un caso isolato: ci sono precedenti positivi con altri comuni e per questo è stata replicata. “A Ponsacco – ha detto Ventavoli – c’è una convenzione in essere da anni che prevede la manutenzione del torrente Cascina sul quale c’è la pista ciclabile. Con il comune di Pontedera stiamo lavorando per l’attivazione di un progetto più ampio per cui abbiamo già fatto diversi sopralluoghi in golena d’Era e lungo l’argine dell’Arno”.

L’aumento dei due tagli in più rispetto a quelli previsti è un compromesso che si colloca tra il rispetto delle nidificazioni e l’esigenza di sicurezza idraulica. “Noi rendiamo fruibile l’argine alle persone – prosegue Ventavoli -, ma c’è un altro aspetto non secondario: quando facciamo sfalci primaverili verifichiamo anche lo stato degli argini dopo l’inverno, quando si verificano erosioni, crolli e, non da sottovalutare, la presenza di letame di animali selvatici. Oltre alla questione ambientale delle nidificazioni ci sono questioni di sicurezza idraulica da tenere in seria considerazione. Per fare un esempio, si pensi al rio San Bartolomeo: tra frane e perforazioni di animali abbiamo dovuto fare un intervento in somma urgenza per metterlo in sicurezza. L’argine del rio è alto 5 o 6 metri rispetto al piano di campagna: se si rompe e crolla è un disastro, causerebbe danni alle case e ai campi. Il nostro scopo è la salvaguardia idraulica”.

Intanto, sono in partenza gli appalti per le manutenzioni ordinarie dell’Ente che, tra lavori a gestione diretta e quelli in affidamento vede una quantità di lavoro da 7 milioni di euro all’anno, oltre a quelli finanziati da fondi regionali e diretti dal Consorzio.

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