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Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio

18 maggio 2021 | 19:28
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Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio
Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio
Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio
Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio
Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio
Un murales come simbolo di riscatto contro le discriminazioni sessuali: le iniziative a Fucecchio

A scuola la storia di due donne unite civilmente e madri di due bambini

Un murales spesso deturpato da scritte omofobe che diventa simbolo di riscatto e la storia di due donne, unite civilmente e con due bambini. Ieri (martedì 17 maggio), in occasione della Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, il comune di Fucecchio si è impegnato a promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare i fenomeni di discriminazione sessuale. A partire dall’adesione a RE.A.DY, la rete italiana delle Regioni, province autonome ed enti locali impegnati per prevenire e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, il cui tema è stato “Stop Hate Speech”, ovvero il contrasto all’utilizzo di parole d’odio.

Un argomento che quest’anno ha assunto un significato ancor più forte a sostegno del Ddl Zan approdato al Senato, intorno al quale si è aperto un forte dibattito politico. Così, in rete con i comuni dell’Unione, anche Fucecchio ha proposto un’azione simbolica di lotta alle discriminazioni dipingendo un murales su una parete esterna di Casa Banti, luogo spesso deturpato e vandalizzato proprio con scritte omofobe.

Ma gran parte del dibattito si è svolto anche attraverso la scuola, nello specifico l’istituto superiore Checchi, in cui tre classi (5A ITE, 5C Moda e 5A Meccanico) hanno ascoltato la storia d’amore di due donne, Giulia e Isabella, unite civilmente e madri di due bambini. Una testimonianza importante, dal primo incontro su internet fino alla frequentazione, l’innamoramento e la costruzione di una famiglia, il tutto reso più complicato dalla difficoltà nel dichiarare il loro amore alle proprie famiglie, agli amici e, più in generale, alla società. Un incontro che, diretto e supervisionato dalla dirigente scolastica Genny Pellitteri, ha rappresentato l’occasione per affrontare con i ragazzi un tema delicato come quello dei diritti civili, troppo spesso calpestati, e che ha raccolto l’attenzione e l’interesse da parte degli studenti.

E intanto un’altra iniziativa è in programma, sempre all’istituto Checchi, ovvero la realizzazione di un dipinto sulla parete delle scale intitolato “Liberamente”. Trae spunto dalla danza di Matisse, ed è stato realizzato nella sede del Palazzo della Moda, in piazza Vittorio Veneto.