StopTamponTax, la campagna per abbattere l’Iva sugli assorbenti

“Imposta iniqua e ingiusta, facciamo un passo avanti verso la parità di genere”

Abbattere l’aliquota Iva al 22 percento sugli assorbenti, che ancora oggi vengono considerati beni non di prima necessità: questo il senso del menifesto “StopTamponTax”, appoggiato anche dalle assessore regionali Alessandra Nardini, Monia Monni, Serena Spinelli e la vicepresidente Stefania Saccardi.

Il Tampon Tax Tour è un viaggio attraverso tutta Italia partito a metà luglio da Firenze, a due mesi di distanza dall’accordo promosso dalla consigliera comunale Laura Sparavigna, oggi presente a Palazzo Strozzi Sacrati, tra comune di Firenze e le 21 farmacie comunali per abbattere l’aliquota Iva al 22 percento sugli assorbenti, che ancora oggi vengono considerati beni non di prima necessità. In quell’occasione furono il sindaco di Firenze Dario Nardella insieme all’assessora regionale alle pari opportunità Nardini a lanciare il tour assieme alla consigliera Sparavigna.

Obiettivo del tour è duplice: coinvolgere il maggior numero di Comuni, valorizzando le iniziative intraprese dalle amministrazioni locali su questo tema, e spingere il Parlamento ad approvare nella prossima legge di bilancio una riduzione dell’aliquota fino al 4 percento.

“L’adesione alla campagna – dichiarano le assessore Nardini, Monni, Spinelli e Saccardi – è una scelta doverosa. È inaccettabile che sui prodotti igienici femminili l’Iva sia al 22 percento pari a quella dei beni di lusso, come se gli assorbenti non fossero beni di prima necessità. Questa è una battaglia politica e culturale, una battaglia di civiltà e di uguaglianza. Oggi questa battaglia diventa ancora più importante perché le conseguenze della crisi socioeconomica prodotta dalla pandemia hanno colpito maggiormente le donne allargando un divario esistente già intollerabile. È arrivato il momento che Governo e Parlamento agiscano presto con una norma che finalmente riduca l’imposta su questi prodotti. Il nostro Paese compirebbe un passo importante verso la parità di genere”.

“Stiamo facendo un vero e proprio giro d’Italia, da Bolzano a Palermo – spiega la consigliera comunale Laura Sparavigna –, in oltre 40 tappe per raccogliere le firme degli amministratori locali che hanno adottato atti contro la TamponTax per far ‘calare nel locale l’istanza nazionale’. Una battaglia per l’abolizione della tampon tax che è iniziata negli Enti locali e che non si limita a chiedere interventi nazionali ma attua anche delle scelte precise nelle politiche pubbliche, per quanto di loro competenza. Così su stimolo delle centinaia di Enti Locali che sono scesi in campo contro questa imposta iniqua e ingiusta, ho intrapreso questo Tour per mapparne e registrarne l’attivismo nella campagna. Questa battaglia riguarda ognuno di noi ed è il simbolo del welfare equo e progressista che vogliamo”.

La campagna #StopTamponTax ha preso il via nel 2016 grazie all’attivismo di esponenti politici e associazioni grazie a Onderosa che in questi anni ha raccolto oltre 600mila firme di cittadine e cittadini. L’accordo di Firenze con le farmacie comunali ha rilanciato la battaglia per l’abolizione della tampon tax e molti Comuni si stanno attivando adottando precise politiche locali per superare questa ingiustizia.

“Con la campagna Close the Gap lo scorso marzo Coop e Unicoop Firenze hanno sostenuto la richiesta avanzata da Onde Rosa di abbassare l’aliquota sugli assorbenti femminili – spiegano da Unicoop Firenze – con una campagna di sensibilizzazione sul tema e con il reale abbassamento dei prezzi di questi generi di prima necessità: una sperimentazione, per dimostrare come sia possibile applicare l’iva al 4 anziché al 22%. Nel periodo dell’abbassamento dei prezzi, le vendite sono aumentate del 45%, segno dell’urgenza di riformare la tassazione sugli assorbenti. Oggi salutiamo con entusiasmo questa nuova tappa della campagna Tampon Tax Tour e siamo nuovamente al fianco di chi vuole portare l’attenzione su un tema fondamentale a livello simbolico, ma anche concreto, perché la parità di genere passa prima di tutto per i cambiamenti culturali. Coop e Unicoop Firenze inoltre non si fermano: continuiamo ad invitare tutti a firmare la petizione online su change.org e da settembre ripartiremo con una campagna, anche in presenza, per sostenere questa battaglia di civiltà”.

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