Santa Croce sull’Arno abbraccia Adama Gueye, da oggi cittadino italiano

"Continuerò, come ho fatto finora, a lavorare per la comunità e quando parlo di comunità intendo quella santacrocese"

La domanda l’ha presentata nel 2017. Da oggi 22 novembre, Adama Gueye è un cittadino italiano. Ormai da 20 anni ha lasciato il Senegal, con il quale mantiene rapporti costanti declinati spesso in progetti solidali per il suo Paese, ma a Santa Croce sull’Arno vive, lavora, ha fatto nascere e sta facendo crescere i suoi figli, che saranno cittadini italiani solo una volta maggiorenni.

E a Santa Croce è anche un vero punto di riferimento per i suoi concittadini in Italia (è stato il presidente di Cossan) ma anche per le istituzioni e le associazioni che con i senegalesi hanno voglia di interfacciarsi. Un ponte, è stato più volte, sul quale far incontrare culture, mondi e storie. Tanto da voler fondare un’altra associazione, della quale è presidente, la Disso (qui), e che si occupa di cooperazione internazionale e percorsi di pace.

“Una cerimonia commovente”, la racconta Adama. “Santa Croce mi ha dato tanto – racconta -. E io continuerò, come ho fatto finora, a lavorare per la comunità e quando parlo di comunità intendo quella santacrocese”.

“Durante la nostra breve chiacchierata – racconta la sindaco Giulia Deidda – ci siamo detti quanto sia urgente, quanto sia importante, logico, giusto, necessario, aggiornare le regole sulla cittadinanza italiana per chi nasce in Italia. Non è possibile che si debba aspettare la maggiore età prima di essere riconosciuti come cittadine e cittadini italiani, anche quando si nasce e si studia e si cresce in Italia e l’unica cultura che si conosce e in cui ci si riconosce è quella italiana. A Santa Croce sull’Arno, oggi, io e Adama abbiamo ribadito il nostro impegno per questa battaglia, consapevoli di non essere soli, con la speranza di essere sempre di più”.

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