“Eroi, ma lasciati con pancia e portafogli vuoti”. Più di 500 infermieri assistiti dal NurSind

Il sindacato: "Chiusura della mensa e nessun buono pasto riconosciuto per gli infermieri pisani che lavorano la sera, la notte, la domenica e nei giorni festivi"

“Chiusura della mensa e nessun buono pasto riconosciuto per gli infermieri pisani che lavorano la sera, la notte, la domenica e nei giorni festivi”. Per questo il NurSind, il maggiore sindacato degli infermieri, ha deciso di scendere in campo e di richiedere (anche attraverso i propri legali) il riconoscimento di quel diritto ad oggi negato ai turnisti (anche in Aoup e negli ospedali di Pontedera e Volterra) costretti a organizzarsi a proprie spese per il pasto.

Una recente sentenza della Cassazione, spiega il sindacato, ha stabilito che chi non ha la possibilità di fruire della mensa la sera e nei festivi ha comunque il diritto di vedersi riconosciuto l’equivalente economico del buono pasto. Il problema è che gli infermieri pisani non riescono ad andare in mensa, in quanto alle 15 il servizio chiude e non possono lasciare l’assistenza. La richiesta è dunque quella di erogare un buono pasto e di fornire la possibilità di mangiare per chi fa il turno del pomeriggio (dalle 14 alle 21) e della notte (dalle 21 alle 7) e quindi non può accedere alla mensa.

Gli infermieri dichiarano infatti: “Il buono pasto è un diritto che nelle nostre aziende viene negato perché le mense sono chiuse la sera e nei giorni festivi, ma gli infermieri la sera, di notte, la domenica, a Natale, a Pasqua e a Ferragosto lavorano lo stesso. Ironia della sorte però, a loro non è concesso il diritto di mangiare. Un problema che negli ultimi due anni di pandemia si è fatto sentire ancora di più. Eroi lasciati a digiuno se lavorano quando la mensa è chiusa. Eroi che per l’ennesima volta vengono beffati dalle istituzioni. Siamo stanchi di questo ennesimo menefreghismo nei confronti di quelli che vengono definiti dalle direzioni generali e dai politici eroi, ma che poi vengono lasciati con la pancia e il portafoglio vuoti”.

Il Nursind sta portando avanti questa battaglia per il riconoscimento del recupero del buono pasto per gli infermieri turnisti h24 e h12 con turno di 7 ore che non hanno fruito della mensa. Sono già oltre 500 gli infermieri pisani per i quali lo studio legale di Nursind ha inviato ad Aoup e Tno l’interruzione di prescrizione del diritto al risarcimento per gli ultimi 5 anni (mediamente 3mila euro complessivi) e la richiesta di poter esercitarlo in futuro.

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