Da Cigoli alla Mostra passando per la Notte Nera, San Miniato fa rete e lancia il Tartufo tutto l’anno

Legando le iniziative dedicate al bianco ma anche quelle del marzuolo primaverile e del nero estivo

Una stagione del tartufo che dura tutto l’anno e che per 365 giorni traina l’economia locale di San Miniato. Con questo intento, Fondazione San Miniato Promozione sta lavorando a un progetto incentrato sulle tre tipologie di tartufi presenti sul territorio: il pregiatissimo bianco ma anche il marzuolo primaverile e il nero estivo.

Un progetto che richiede un gioco di squadra, tra tartufai, commercianti di tartufo, vignaioli, ristoratori e non solo. Anche con Cigoli e con la sua festa del tartufo marzuolo di marzo. “L’inizio di Tartufo tutto l’anno – spiega Marzio Gabbanini, presidente della Fondazione – non poteva non essere da Cigoli e con loro stiamo lavorando (insieme all’amministrazione comunale) a un progetto di collaborazione. Sarà coinvolto il circolo Gori, ma anche il Ccn di Cigoli e Ponte a Egola, per una Mostra legata al tartufo marzuolo, simbolo di questo borgo”.

Saranno ovviamente coinvolti i tartufai, i vignaioli, i commercianti di tartufo, i norcini, i panificatori e molti altri. “Siamo molto orgogliosi e contenti – continua Gabbanini – perché nel nostro Dna c’è proprio la promozione. Non solo del tartufo, ma anche dell’economia, del turismo e di tutte quelle iniziative che possono invogliare le persone a visitare San Miniato e ad apprezzarne le bellezze architettoniche e le eccellenze enogastronomiche”. Ma tartufo tutto l’anno significa appunto attraversare le quattro stagioni, quindi anche l’estate.

Partendo da un punto fisso: la Notte Nera che si ispira allo Scorzone: “Anche qui – prosegue Gabbanini – insieme al nostro interlocutore primario che è il Comune e insieme alle associazioni interessate organizzeremo delle iniziative sul nero estivo. Con l’autunno, invece, inizierà la stagione delle sagre paesane che anticiperà l’appuntamento classico della Mostra Mercato, che giungerà alla 51esima edizione”. La mano è tesa anche ai ristoratori: “Vorremmo – sottolinea Gabbanini – coinvolgerli in ognuna delle tre kermesse, magari con delle rassegne o altro, da concordare insieme. Il tartufo bianco è già conosciutissimo per il suo prestigio e il suo valore ma anche col marzuolo e lo scorsone si possono offrire ottimi piatti. L’obiettivo rimane quello di promuovere quanto più possibile il territorio, il tartufo, il turismo e l’economia. E i nostri tre tartufi sono una risorsa eccezionale da questo punto di vista”.

“Il nostro tartufo – per il sindaco di San Miniato Simone Giglioli – è da sempre un veicolo in grado di amplificare l’attrattività del nostro territorio. Il mio invito è quello di venire a gustarlo in loco, perché questo permette di scoprire un territorio bellissimo a vocazione non solo enogastronomica ma anche culturale e turistica. La stagionalità del bianco, il più pregiato di tutti, è limitata ai mesi autunnali, come ben sappiamo. Tuttavia il nostro è un territorio che offre altre varietà di tartufo, come ad esempio il marzuolo, che ci garantiscono di avere questo prodotto eccezionale per tutto l’anno”.

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