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Sì alla proposta Fdi di un tavolo della legalità per l’autotrasporto

19 febbraio 2022 | 09:21
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Sì alla proposta Fdi di un tavolo della legalità per l’autotrasporto

Via libera alla mozione avanzata da Petrucci, primo firmatario. Soddisfazione anche da Assotir

“E’ stata approvata la mozione di Fratelli d’Italia che impegna la Regione ad istituire il Tavolo della legalità per l’autotrasporto. Si tratta della prima iniziativa del genere in Italia. Assicurare la legalità in un settore strategico come quello dell’autotrasporto va a vantaggio della sicurezza stradale. Legalità significa non acquistare al mercato nero gasolio, gomme e pezzi di ricambio, ma anche garantire una tariffa a chilometro adeguata. Significa avere la garanzia che l’autista abbia la necessaria professionalità e formazione. Significa anche tener fuori dall’autotrasporto gruppi criminali che vorrebbero riciclare denaro sporco in questo settore. Avere una gestione equilibrata ed ordinata dell’autotrasporto va a vantaggio del settore e di tutti quanti circolano sulle strade”, dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, primo firmatario della mozione.

Il Consigliere Petrucci ha illustrato la mozione approvata ai vertici di Assotir, nel corso di un incontro a Santa Croce sull’Arno. Erano presenti Claudio Donati, Segretario nazionale Assotir, Giovanni Capecchi, Presidente Delegazione Assotir Pisa-Lucca-Massa, Maurizio Bandecchi, Direttore Delegazione Assotir Pisa-Lucca-Massa, Alessandro Valiani, Gm Gruppo Valiani. All’incontro hanno preso parte anche la consigliera comunale Fdi di Santa Croce, Benedetta Cicala, ed il coordinatore Fdi del Comprensorio del Cuoio, Fabio Mini.

“Il mercato dell’autotrasporto è schiacciato tra le regole ed un mercato al ribasso. Serve stabilire una norma in base alla quale sotto una determinata tariffa non si possa scendere, ad oggi un tir dovrebbe viaggiare ad un euro al chilometro ma la media dell’autotrasporto è al di sotto del minimo di legge. Il valore dell’autotrasporto in Italia è di 85 miliardi di euro, di cui il 5/10% è il valore toscano. A livello regionale si contano 300 aziende conto terzi, 5000 tra conto terzi e conto proprio -spiega Petrucci- Va, poi, disciplinato il fenomeno della “Sub-vezione”: il contratto di sub-vezione prevede il coinvolgimento di più soggetti nella fornitura di servizi di autotrasporto. In pratica, si tratta di “nuovi schiavi” come sostiene anche Assotir. Un’impresa di autotrasporto, al contrario, dovrebbe avere un numero di addetti e veicoli proporzionato al proprio fatturato. Servono, inoltre, aree di sosta e di ristoro per i camionisti, e c’è un gran bisogno di autisti visto che in Toscana ne mancano almeno 1000! Serve più formazione ed un sistema scolastico che si apra al mondo delle professioni: la Regione potrebbe, ad esempio, coinvolgere le classi quinte degli istituti professionali per fare in classe orientamento sull’autotrasporto”.

“Siamo particolarmente soddisfatti – si legge in una nota di Assotir Toscana – di aver visto accolta la nostra proposta di istituzione di un tavolo per la legalità. Il nostro ringraziamento va innanzitutto al promotore e primo firmatario della Mozione Diego Petrucci perché abbiamo avuto modo di illustrare la nostra idea del tavolo in molte occasioni e gli va dato il merito di averci lavorato con pazienza ed efficacia visto l’esito. Il ringraziamento va esteso alla Presidente della 4° Commissione Consiliare Lucia de Robertis ed a tutti i componenti della Commissione stessa unitamente al Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo perché come citato nella mozione, era stata una delle prime figure istituzionali ad aver ricevuto la proposta ed essersi interessato al tema. La Toscana può essere la prima regione in Italia a far partire un Tavolo per la legalità e la trasparenza nel mercato autotrasporto”.

“Il ringraziamento e la riconoscenza per questo avvio di percorso non è solo da parte nostra, – spiega Maurizio Bandecchi il coordinatore Assotir Toscana – ma soprattutto da parte delle imprese di trasporto sane che lottano tutti giorni in un mercato difficile, con molte problematiche legate al dumping sociale, all’abusivismo, alla penetrazione delle criminalità organizzata. Per non parlare del tema della sicurezza. Sono altissime le pressioni che si scaricano sulle imprese di trasporto che assicurano gli approvvigionamenti e la distribuzione delle merci e delle produzioni del sistema economico, produttivo e commerciale. Senza trasporto su gomma non c’è economia possibile. Le difficoltà delle imprese di autotrasporto, italiane e toscane, nascono fondamentalmente dalla loro debolezza sul mercato. Le grandi committenze e le strutture di intermediazione del trasporto impongono unilateralmente i prezzi ai trasportatori. Le pressioni sulle imprese a partire dalla emergenza del caro carburante sono feroci e la concorrenza, troppo spesso sleale, è spietata. Per tutto questo, cercare di assicurare alla catena della logistica ed in particolare alla fase del trasporto, una più attenta verifica delle condizioni di rispetto delle regole e della legalità, significa fare del bene a tutto il sistema economico ed alla comunità. E per ottenere questo risultato c’è bisogno di un’azione sinergica da parte di tutti gli attori istituzionali e del mondo delle imprese e del lavoro. Il tavolo dovrà vedere la presenza di committenti, trasportatori e autorità preposte ai controlli (Autorità di Sistema Portuale, Forze di Polizia, Guardia di Finanza, Ispettorato del lavoro, sindacati dei lavoratori dipendenti del settore autotrasporto, etc), per favorire un dialogo tra le parti, finalizzato alla definizione di relazioni che rendano quanto più trasparente possibile il mercato”.