“Disponibilità a trattare solo a Palio chiuso”, i Barchini si correranno a 3 foto

Nel 2023 scade il regolamento sottoscritto

Non succedeva dalle lontane edizioni del 2000 e del 2001, quando per ragioni completamente diverse ai nastri di partenza del Palio dei Barchini di Castelfranco di Sotto si presentarono solo tre contrade su quattro. Succederà anche quest’anno, a dispetto di chi sperava o prevedeva in un riavvicinamento dell’ultimo minuto. San Michele invece ha scelto di tenere il punto, dopo la polemica seguita al palio del 3 ottobre (qui), con una distanza tra le parti che fin da subito non ha lasciato spazio ad alcuna possibilità di confronto, neppure sotto traccia.

Niente mandato all’Associazione Palio, niente giuramento e dunque niente partecipazione all’edizione del prossimo 29 maggio, come prevede l’articolo 1 del regolamento firmato e sottoscritto da tutti i presidenti il 28 luglio 2021 e che resterà in vigore fino al 2023. A ricordarlo è lo stesso presidente dell’Associazione Palio Paolo Nuti, spiegando, regolamento alla mano, che “l’eventuale non adesione al giuramento dell’8 dicembre esclude di fatto la contrada da ogni altra manifestazione del Palio”.

Una volontà che i gialloneri avevano espresso già all’indomani dell’ultima edizione, come sottolinea lo stesso Nuti rendendo nota una lettera che San Michele aveva consegnato a mano il 19 ottobre e poi per Pec due giorni dopo. “L’assemblea di contrada – avevano scritto i gialloneri – ritiene indispensabile una profonda e radicale revisione del regolamento di gara. È necessario un cambio di paradigma: le contrade, quali componenti imprescindibili e cuore pulsante del palio, devono tutte insieme, in un sano e corretto principio democratico, riscrivere le regole della manifestazione. L’assemblea ritiene essere questo requisito essenziale per ricreare il giusto entusiasmo nella cittadinanza e per rilanciare il palio dei barchini per i prossimi anni. Per questi motivi, in questo momento, la contrada non conferisce mandato all’Associazione Palio per l’organizzazione del Palio 2022 e dei suoi eventi collaterali”.

Una posizione con la quale i gialloneri si erano dunque esclusi da subito, “anche se noi – riprende Nuti – abbiamo continuato a mandargli tutte le comunicazioni fino all’8 dicembre, concedendo quel giorno anche il quarto d’ora e forse pure qualcosa di più per aspettare che arrivassero. Da quel momento in poi, proprio alla luce di un regolamento firmato e sottoscritto anche da loro, si è chiuso automaticamente ogni spazio di confronto”. Da qui la scelta di organizzare i preparativi e le manifestazioni collaterali solo con le altre tre contrade, compresa la partecipazione al Capodanno fiorentino della scorsa domenica. “La nostra disponibilità di trattativa, a questo tavolo – aggiunge Nuti – si riaprirà solo dai primi di giugno in poi, a Palio chiuso, quando inizieremo a parlare dell’edizione 2023. Perché contrariamente a quanto qualcuno vorrebbe far intendere, la nostra associazione non è proprietaria del palio, ma organizza il palio su mandato delle contrade. Mi chiedo piuttosto se qualcuno non si senta padrone di una contrada”.

Sulla stessa linea i presidenti delle altre tre contrade e i consiglieri dell’associazione. “Perché se su 5 parti 4 sono d’accordo – afferma Mauro Marinari – quella che non lo è dovrebbe stare a questo tavolo, insieme a noi, a portare critiche e proposte come si fa in democrazia”.

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