Chiusa da ormai 3 anni, prova a riaprire la piscina di Castelfranco di Sotto

Comune e società gestrice sarebbe a caccia di un'intesa, ma l'aumento dei prezzi per la guerra in Ucraina non aiuta

Riaprire la piscina comunale entro la stagione 2022. L’obiettivo, lo scorso anno, era chiaro. Nel mezzo, poi, ci si sono messi la guerra in Ucraina, la crisi dei trasporti e quella energetica, con la flessione al rialzo dei prezzi.

Non tutto è perduto, ancora. Ma in comune a Castelfrano di Sotto proprio in questi giorni si dovrà fare il punto della situazione circa i lavori tanto attesi e tanto a lungo programmati alla struttura, chiusa ormai da più di tre anni, complice anche il Covid. E non è scontato che non vi sia un ulteriore stop per l’arenarsi del cantiere, a causa del boom dei prezzi, la necessità di rivedere in alto tutti i costi a causa dell’impennata dell’inflazione e delle difficoltà sul reperimento dei materiali nel settore edile. Questioni che a dirla tutta stanno pesando un po’ su tutti gli appalti e lavori, pubblici o privati che siano.

Nella seconda metà dello scorso anno, il Comune aveva affidato il primo stralcio dei lavori (180mila euro), coperti interamente dalle casse comunali, che dovevano permetteranno il rifacimento degli impianti idraulici di filtrazione e riciclo e la riqualificazione degli spogliatoi. Nello stesso importo rientrava anche la progettazione esecutiva del lotto 2, che prevedeva ulteriori interventi per 445mila euro in tutto, in questo caso da coprire con finanziamenti regionali o statali.

Lavori che prevedevano il ripristino strutturale delle tre vasche e del loro rivestimento interno, la trasformazione della vasca ottagonale in spazio giochi per bambini con giochi d’acqua, cannoncini spray, mini scivoli e zampilli. Inoltre si prevedeva la sostituzione dell’attuale pavimentazione in autobloccanti adiacente alla vasca con una nuova pavimentazione in legno, più idonea alla balneazione a piedi scalzi.

A gestire la piscina dopo la lunga ‘era Uisp’, durata oltre vent’anni, dovrebbe essere la società Aquatempra, tramite la quale si sarebbe dovuta superare l’inutile concorrenza che, soprattutto negli ultimi anni, aveva contrapposto la piscina Castelfranco a quella di Fucecchio e Santa Croce, sfruttando le due strutture in maniera complementare.

Nel frattempo, appena un mese fa, anche Acquatempra ha dovuto affrontare non poche difficoltà in alcune delle sue gestioni, come quella relativa alla piscina di Empoli, chiusa a tempo indefinito a causa degli esorbitanti costi di gestione alla fine di un lungo strascico di polemiche col comune, non ancora finito (qui la notizia).

Riuscirà l’impianto di Castelfranco a fare fronte a tutto questo? Abbiamo provato a chiederlo a Comune e società gestrice, che però hanno ritenuto corretto non dare alcuna risposta né spiegazione.

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