“Riportare le classi a Marti a settembre 2023”, il progetto definitivo nel prossimo Consiglio

“La difficoltà è legata al continuo incremento dei prezzi: non facciamo in tempo a ricevere un preventivo che è già superato”

Anche nel prossimo anno scolastico le classi della scuola primaria di Marti resteranno al Galilei di Montopoli Valdarno. Una notizia ormai pressoché scontata, vista la ristrettezza dei tempi, ma che diventerà ufficiale con il progetto definitivo di messa in sicurezza della scuola, pronto ad arrivare nel consiglio comunale in programma entro la fine di maggio. Un progetto da quasi un milione di euro, almeno per il primo lotto, pensato per migliorare la tenuta antisismica dell’edificio di Marti, con un cronoprogramma che tra passaggi burocratici, affidamento dei lavori e cantiere si prenderà almeno un anno di tempo. Per la giunta di Montopoli, tuttavia, il termine improrogabile resta settembre 2023, quando gli alunni potranno finalmente tornare nelle classi chiuse dallo scorso ottobre.

Ad anticiparlo è l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Varallo, fornendo per la prima volta dettagli e tempi di un’operazione che costringerà il Comune di Montopoli ad accendere un mutuo da oltre mezzo milione di euro. Una scelta inevitabile, per scongiurare il rischio che il trasferimento nei locali del comprensivo di Montopoli si trasformi da soluzione temporanea in “strutturale”, come paventato dagli stessi genitori in una nota di protesta dello scorso marzo.

“L’obiettivo è riportare le classi a Marti a settembre 2023” afferma Varallo, annunciando la presentazione del progetto definitivo che, una volta superato il passaggio in consiglio comunale, “sarà illustrato anche in incontri e assemblee con i genitori”. “La difficoltà in questa fase – spiega l’assessore – è legata al continuo incremento dei prezzi che sta creando problemi a tutti gli appalti pubblici del nostro Paese. Non facciamo in tempo a ricevere un preventivo che è già superato”. Il progetto esecutivo, ad ogni modo, dovrebbe attestarsi poco sotto il milione di euro solo per il primo lotto, sufficiente comunque per garantire la riapertura della scuola.

“Sono circa 950mila euro di lavori – spiega Varallo – che saranno coperti per 400mila da un finanziamento regionale e per 550mila da un mutuo che accenderemo con Cassa depositi e prestiti, con l’obiettivo di affidare i lavori in tempi rapidi”. Il progetto prevede l’installazione di tiranti e l’applicazione di apposite resine in grado di sostenere la stabilità dei solai e delle scale in caso di oscillazione sismica. “La forma e l’estetica della scuola però resteranno come sono – precisa Varallo – ma i lavori permetteranno un irrigidimento dei solai. Dopo questo primo intervento è previsto un secondo lotto per la sistemazione della palestra e il rifacimento degli spogliatoi, che sarà però eseguito in un secondo tempo senza pregiudicare la riapertura della scuola”.

Per alunni e famiglie si tratterà dunque di sopportare un altro anno di disagi. Disagi non solo per i ragazzi di Marti ma anche per tutti quelli del comprensivo di via San Sebastiano, dove l’arrivo delle classi del plesso martigiano ha costretto a trasformare in aule il locale dell’ex refettorio, con i ragazzi obbligati a consumare il pasto nelle rispettive aule.

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