Da Pontedera a FederModa

"Ci impegneremo per il rilancio dei 30mila negozi del settore"

È un importante riconoscimento quello ricevuto oggi, giovedì 12 maggio dal presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio Provincia di Pisa e imprenditore di uno storico negozio di Pontedera, Lorenzo Nuti. Eletto nel Consiglio direttivo nazionale di Federerazione Moda Italia Confcommercio, per il prossimo quinquennio farà parte della squadra guidata dal neopresidente Giulio Felloni, gruppo dirigente della più importante organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori moda, abbigliamento, calzature, tessile, pelletterie, accessori e articoli sportivi.

“Ringrazio i colleghi di FederModa e Confcommercio per la fiducia riposta nei miei confronti, affronterò questo incarico con entusiasmo e disponibilità per proseguire anche nel consiglio nazionale il percorso già intrapreso a livello provinciale”, le parole di Lorenzo Nuti. “Insieme al presidente Felloni e ai colleghi consiglieri ci impegneremo per il rilancio dei trentamila negozi del settore che rappresentiamo, imprese che costituiscono un modello di commercio positivo, accogliente e di qualità, a garanzia della fiducia e affidabilità che la clientela ci riconosce. Tra gli obiettivi prioritari anche la costituzione di un gruppo Giovani imprenditori di Federazione Moda Italia e lo sviluppo delle imprese femminili del settore”. Insieme a Lorenzo Nuti, entrano nel consiglio nazionale il presidente regionale FederModa e presidente FederModa Confcommercio Arezzo Paolo Mantovani e il presidente FederModa Confcommercio Pistoia e Prato Sergio Tricomi.

“I migliori complimenti a Lorenzo Nuti per questo risultato che premia il lavoro svolto a livello provinciale” sono state le parole del direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Siamo sicuri che la sua elezione contribuirà a rendere ancora più forte e autorevole la voce delle imprese del settore moda, abbigliamento e calzature, un comparto che nel 2019 contava quasi 115mila imprese attive e oltre 85mila unità locali in Italia, e che principalmente a causa della pandemia e del perdurante calo dei consumi in due anni ha perso più di 15mila punti vendita e più di 30mila addetti”, ha concluso Pieragnoli.

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