Senza pioggia aumenta lo smog: Cuoio maglia nera di sforamenti di polveri sottili in Toscana

Sono già 13 i giorni in cui i limiti di Pm10 sono stati superati in queste zone

Uno dei tanti effetti secondari e collaterali della siccità prolungata, della scarsità o assenza di pioggia, oltre a quelli noti e principali, riguarda lo smog, l’inquinamento atmosferico. E infatti, in numerose regioni d’Italia sono tornati a salire anche i livelli di sostanze inquinanti nell’atmosfera. In Toscana tra le due zone dove, ad esempio, i livelli di Pm10 stanno superando di più la soglia di sicurezza c’è il comprensorio del cuoio.

La centralina di Santa Croce sull’Arno rileva anche i comuni di Bientina, Casciana Terme Lari, Cascina, Castelfiorentino, Castelfranco di Sotto, Empoli, Fauglia, Fucecchio, Montopoli Valdarno, Ponsacco, Pontedera, Santa Maria a Monte, San Miniato, Vinci. Per singola stazione, sono già 13 i giorni in cui i limiti di Pm10 sono stati superati in queste zone e in un anno non si possono superare i 35 giorni totali per legge, altrimenti scattano misure di sicurezza a seconda della gravità. Nello specifico, il termine pm10 individua una delle frazioni in cui viene classificato, il particolato atmosferico, quelle il cui diametro aerodinamico (corrispondente al diametro di una sferetta di densità uguale a 1 g/cm³ che cade nell’aria con la stessa velocità della particella considerata) è compreso tra i 10µ e i 2,5µ dove 1 micron corrisponde ad un millesimo di millimetro (µ = micron).

Per avere una idea delle grandezze cui ci riferiamo basti pensare ad esempio che lo spessore di un filo di ragnatela è pari a 7µ. Il Pm10, considerato uno dei principali indicatori della qualità dell’aria, è caratterizzato da tempi lunghi di permanenza in atmosfera, può essere trasportato anche a grande distanza dal punto di emissione ed ha una natura chimica particolarmente complessa e variabile in funzione delle caratteristiche del territorio, della presenza di industrie, dei combustibili utilizzati, del clima e di tutti quei fattori che ne determinano la formazione. Inoltre, numerose sostanze chimiche, come gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) ed i metalli (quali piombo, nichel, cadmio, arsenico, vanadio, cromo), possono aderire alla superficie delle polveri sottili determinando effetti sulla salute della popolazione esposta.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio, il Pm10 è chiamato anche frazione toracica in quanto, date le sue dimensioni, passando per il naso è in grado di raggiungere la gola e la trachea (localizzate nel primo tratto dell’apparato respiratorio). Nel comprensorio del cuoio, oltre alla caratteristiche geografiche e al presenza di comparti industriali, il Pm10 è aumentato nell’aria proprio in concomitanza con la quasi totale assenza di piogge da mesi. La pioggia e il vento infatti abbassano sensibilmente i livelli di Pm10 nell’aria. Le polveri sottili vengono scaricate a terra proprio grazie alla pioggia o spazzate via dal vento. Insomma, oltre agli enormi problemi per l’agricoltura e gli allevatori, la siccità così prolungata come nell’anno in corso non aiuta nemmeno dal punto di vista del contrasto all’inquinamento atmosferico. I cambiamenti climatici sono legati all’inquinamento e gli effetti diretti e indiretti aumentano la difficoltà naturale al contrasto all’inquinamento. Ormai il mondo intero si sta interrogando sul tema, ma ci vorranno anni, se si agisce subito, per invertire la tendenza. Il futuro attualmente è incerto e intanto la siccità prosegue inesorabile.

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