Il nuovo piano industriale di Alia: i comuni della Toscana centrale verso la transazione ambientale foto

Tra gli obiettivi: digitalizzazione, distretti circolari e reti impiantistiche con oltre 1 milione di investimenti

L’amministratore delegato di Alia Servizi Ambientali Alberto Irace e il presidente Nicola Ciolini hanno presentato un piano industriale, per la prima volta decennale, che esprime l’indirizzo strategico dell’azienda, i principali obiettivi economici e finanziari, i risultati attesi, le nuove iniziative o gli investimenti previsti ed i relativi impatti sulle performances aziendali.

Le linee strategiche di sviluppo si basano su quattro obiettivi. Il primo corrisponde al completamento della trasformazione dei sistemi di raccolta nei comuni interessati (tra cui Firenze, Pistoia, Montecatini Terme e Pescia): la finalità è efficientare il sistema di raccolta e incrementare la percentuale e la qualità dei materiali avviati a riciclo. Inoltre, realizzare sul territorio servito altri 16 nuovi Ecocentri. A seguire, il secondo obiettivo è quello di investire sui sistemi impiantistici, con lil fine di raggiungere l’autosufficienza nei sistemi di trattamento: lo scopo è trattare il 100% dei rifiuti indifferenziati non riciclabili entro il 2028 (80% al 2026) riducendo ulteriormente le frazioni di scarto. Per questo sono previsti il revamping degli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Case Passerini e Paronese, la realizzazione di 2 sorting, dei biodigestori di Montespertoli e Albe di un impianto di recupero carta, di uno di recupero tessile, di due per il recupero Raee e schede Raee, di un impianto Waste to chemicals ed il potenziamento degli impianti Css e riciclo di Revet. Infine, introdurre la tariffazione puntuale corrispettiva a partire dal 2023 e avviare il processo di digitalizzazione trasversale, dai sistemi di raccolta a nuovi strumenti che rafforzano la relazione con l’utente, dalle segnalazioni all’attivazione dei servizi, sono gli ultimi due obiettivi da raggiungere.

Sul versante della raccolta differenziata, è previsto un progressivo aumento, dal 67,4% del 2021 al 74,5% del 2031. Sul fronte impiantistico i revamping degli impianti Tmb di Case Passerini e Paronese consentiranno di trattare il 100% dei rifiuti indifferenziati non riciclabili, ed inoltre l’introduzione di due sorting garantirà l’ulteriore recupero di 20mila tonnellate all’anno di plastiche e metalli. Per quanto riguarda le filiere impiantistiche due nuovi impianti di biodigestione anaerobica (Montespertoli e Albe, attualmente in fase di costruzione) e la realizzazione dei distretti circolari (tecnologia Waste to chemicals) consentiranno il recupero del 100% della frazione organica da raccolta differenziata (forsu) e dei rifiuti residui non riciclabili, producendo energia e prodotti chimici da immettere sul mercato. Il biodigestore di Montespertoli (investimento 55 milioni di euro) tratterà 165mila tonnellate all’anno (145mila tonnellate annue di forsu e 15mila tonnellate annnue di verde), mentre il resto di quanto raccolto sarà trattato da Albe (potenzialità 105mila tonnellate annue per un investimento di 56 milioni di euro). I due impianti complessivamente produrranno 20milioni standard metro cubo all’anno di biometano a partire dal 2024. L’impianto di recupero della carta tratterà 50mila tonnellate annue per un investimento di 12,5 milioni di euro. L’impianto di recupero del tessile, che avrà una capacità di trattamento di 34mila tonnellate annue, richiede invece un investimento di 19 milioni di euro. Infine, l’impianto di recupero dei Raee tratterà 25mila tonnellate annue per un investimento di 20,5 milioni di euro, uno specifico impianto previsto per il recupero di schede Raee richiede un investimento di 15 milioni di euro per 1.000 tonnellate annue di capacità di trattamento.

A partire dal 2023 si avvia inoltre l’applicazione della tariffa corrispettiva per circa 200mila utenze che, anche grazie all’attivazione dei nuovi servizi digitali, garantirà un sistema premiante per gli utenti che adottano comportamenti virtuosi differenziando al meglio i loro rifiuti. Circa 40 milioni poi di investimenti, invece, per l’introduzione delle migliori piattaforme tecnologiche di gestione leader sul mercato (come Sap e SalesForce) Il processo di digitalizzazione abiliterà efficienze sui servizi di raccolta e bollettazione, una forte interazione e trasparenza nel rapporto con l’utenza, maggiori servizi su richiesta.

 Sul fronte dei ricavi, l’attuazione del piano industriale prevede una crescita annua dei ricavi dell’8% tra il 2021 ed il 2026 e del 2% tra il 2026 ed il 2031. L’Ebidta a piano è previsto in aumento ad un tasso medio annuo del + 33% tra il 2021 ed il 2026 e del +3% nel periodo 2026-2031. Circa 1,1 miliardi di euro di investimenti nell’arco di sviluppo del piano. Per il finanziamento della prima tranche 2022/24 è stata già perfezionata lo scorso aprile un’importante operazione di finanza strutturata pari a 225 milioni di euro, articolata in una linea capex da 135 milioni di euro che ha seguito l’emissione, avvenuta a febbraio, di un prestito obbligazionario quotato di 90 milioni di euro.

“Il nostro piano industriale parte dal mandato ricevuto dai soci, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza impiantistica entro i prossimi 8 anni – ha commentato il presidente di Alia, Nicola Ciolini – potenziando le filiere di recupero, dai Raee al tessile, e realizzando impianti di riciclo chimico, in linea con l’indirizzo regionale. Fondamentale, quindi, l’impegno dei cittadini, protagonisti del nostro sviluppo. Proprio per questo lavoriamo allo sviluppo delle infrastrutture digitali per assicurare un rapporto costante con gli utenti”.

 “Alia si candida a diventare la principale infrastruttura della sostenibilità toscana – ha dichiarato Alberto Irace-. Puntiamo a focalizzare le nostre attività al recupero di materia, investendo nella catena del valore dei rifiuti. Un sistema interconnesso di raccolta, trattamento e smaltimento che solo integrato può raggiungere il massimo recupero di materia possibile. Tante risorse finanziarie ed umane per fare della Toscana la regione più sostenibile d’Europa”.

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