Capitale italiana della cultura 2025, la Valdera in corsa per il titolo. Brogi e Franconi: “Una grande opportunità per i nostri territori”

La sindaca di Ponsacco: "Il progetto valorizza le eccellenze culturali, artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche di 9 comuni"

Fotografati in sella ad una Vespa, durante l’incontro con le categorie al museo Piaggio, nella visita alla tenuta di Camugliano e al pranzo alla Scuola Tessieri, per lanciare insieme la candidatura della Valdera a capitale italiana della cultura 2025.

Quella del sindaco di Pontedera Matteo Franconi e la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi, è un’immagine simbolo che racconta la giornata di oggi (venerdì 29 luglio), durante la quale il gruppo di lavoro della società Nomisma incaricata di raccogliere le eccellenze del territorio e preparare il dossier da presentare al ministero entro martedì 13 settembre, ha visitato le due città che concorrono al titolo di capitale italiana della cultura 2025 insieme ad altri 7 comuni (Peccioli, Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Lajatico, Palaia e Terricciola).

“E’ la candidatura unitaria di un territorio e la Valdera può essere la novità – ha sottolineato il sindaco di Pontedera Matteo Franconi – ed è una zona che può raccontare un pezzo di storia italiana non da poco. Le carte vincenti per vincere sono la passione con cui questo territorio vive la vita quotidiana, la forza dei suoi giovani e la voglia di mettersi in discussione”.

“Noi pensiamo che la candidatura della Valdera a capitale italiana della cultura 2025 sia una grande opportunità per i nostri territori – ha detto la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi – E’ un progetto che tiene insieme 9 comuni valorizzando le varie eccellenze culturali, artistiche, paesaggistiche, enogastronomiche che ci sono. Un progetto che ci fa guardare con fiducia al futuro e pone la cultura come strumento di valorizzazione generale dal punto di vista economico e turistico”.

Rappresentare la Valdera unitariamente in una visione di ampio respiro e che guarda al futuro è proprio lo scopo del lavoro portato avanti da Nomisma, che prende le esperienze di ogni territorio per metterle assieme. L’obiettivo sarà quello di creare una prospettiva di richiamo che, dalla Valdera, parta verso l’Italia.

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