I circoli del comprensorio del Cuoio strangolati dai rincari: “Bollette triplicate, così chiudiamo”

Da San Miniato a Montopoli un solo coro: "Senza aiuti non potremo andare avanti"

“Senza aiuti chiudiamo, ricordatevi del terzo settore”. Nei giorni in cui piovono conti e bollette del periodo estivo alle spalle, nel Comprensorio e in Valdera sono i circoli Arci e le Case del Popolo a dare l’allarme sul caro energia.

Accade anche a San Miniato, dove luce e gas si stanno abbattendo, oltre che su imprese e famiglie, anche sulla rete circolistica. “Non faremo troppi giri di parole: la bolletta è triplicata anche in questa di casa, una casa speciale, la Casa del Popolo. La situazione è veramente precaria – scrive il presidente del circolo ‘G. Monti’ di Stibbio Andrea Graziano –. I circoli hanno passato mesi terribili, aggravati da regolamenti Covid discutibili che non permettevano l’apertura, non equiparandoli ad attività vere e proprie. Adesso sarà peggio. I numeri parlano”. E a dire molto è la bolletta: se ad agosto 2021 a Stibbio pagavano 339 euro, oggi il conto è di 963.

In altre realtà va molto peggio. Come alla Casa Culturale di San Miniato Basso: tre piani, tante attività, un ristorante, la discoteca Il Sombrero, il bar, le carte e 4mila euro da pagare ogni mese di norma. “Ora è arrivata una bolletta di 19mila – dicono dal consiglio –. Siamo passati da 0,15-0,18 euro al kWh a 0,53. Dobbiamo ancora fare le nostre valutazioni. Ma cosi ci strangolano”. La situazione migliore, negli ultimi mesi, è stata quella di chi aveva potuto godere di prezzi bloccati.

“Molte case del popolo avevano contratti a spesa fissa – racconta Giuseppe Novino, presidente dell’Arci Zona Cuoio e anima del circolo Torre Giulia di Montopoli–. E’ andata bene a chi il contratto è terminato a metà estate. Ma adesso sono dolori. Come associazione ci siamo affidati a consulenti per capire se ci fossero convenzioni e strade percorribili, ma le compagnie non si sbilanciano”. Alcuni, adesso, guardano con interesse al fotovoltaico, dopo un estate di risparmi. “I soci si lamentavano perché tenevamo i condizionatori spenti, ma avete presente gli ambienti con i quali lavoriamo? – dice Alessandro Paci, del circolo La Scala, San Miniato. – Scaldarli sarà ancora peggio: a fine anno probabilmente spenderemo 15mila euro in più. Stiamo valutando di mettere i pannelli, ma nell’immediato servono sostegni e non tutti se li possono permettere. A noi, a tutte le realtà del Terzo Settore, a chi guida ambulanze o fa sostegno ai più fragili. Tutti siamo a rischio”.

La situazione in Valdera

Non va meglio in Valdera, anche nei circoli più ‘virtuosi’. All’Ortaccio di Vicopisano, ad esempio, avevano da anni cambiato i punti luce. “Abbiamo i led ovunque, ma non è che la cosa aiuti molto – dice Federica Ottanelli, del consiglio. – Dalle 900 euro che pagavamo lo scorso anno, adesso siamo a 3mila e temiamo sia solo l’inizio. Anche perché stanno arrivando i conguagli ‘post pandemia’ . Le chiusure del Covid hanno influito sulle stime e con le letture del contatore arrivano le sorprese. I nostri kWh di consumo sono aumentati del 28%, ma il prezzo del singolo kWh è cresciuto del 189%. Avevamo fatto un investimento comprando 5mila euro di luci a infrarossi per scaldare gli ambienti quest’inverno ma non credo le useremo’.

Così anche a Rinascita, storica Casa del Popolo di Ponsacco. “Siamo passati da 1600 a 3200 euro. Quando ci siamo informati ci hanno detto che la nostra tariffa era una delle più basse – racconta il presidente Salvo Rinzivillo –. Se non vogliamo far chiudere tutto, saranno necessari sostegni. Come associazioni di promozione sociale, poi, viviamo la solita incertezza di non essere inquadrate bene in nessuna categoria. Questo pesa quando si vuole accedere anche a finanziamenti per il fotovoltaico o a qualsiasi forma di aiuto”.

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