“A Castelfranco di Sotto la sera non si respira dalla puzza. Non sappiamo cosa stiamo respirando”

Alcuni residenti da quasi una settimana si interrogano, senza trovare risposta, sulla provenienza delle maleodoranze

“A Castelfranco di Sotto la sera non si respira. Da qualche giorno, una puzza insopportabile impone di tenere le finestre sbarrate e di evitare di uscire in certi orari”. A segnalare l’anomalia sono alcuni residenti, che da quasi una settimana si interrogano, senza trovare risposta, sulla provenienza delle maleodoranze.

Alcuni cittadini si sono anche attivati con gli enti preposti, ma dall’altra parte della cornetta hanno trovato un muro di gomma. Una serie di circostanze e protocolli, gli è stato spiegato, fanno sì che Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, non possa intervenire a meno che non venga allertata dalle forze dell’ordine. A nulla, quindi, finora sono valse le segnalazioni dei cittadini.

Intanto, però, molta la preoccupazione per l’aria che si respira. “Ho una bimba piccola che ieri sera ha iniziato a tossire e non riusciva a smettere – racconta una mamma -. Siamo preoccupati perché non sappiamo cosa stiamo respirando. Magari è una reazione allergica, magari è asma, magari non c’entra nulla con la puzza che sentiamo tutte le sere. Però vorrei sapere almeno cos’è in modo tale da muovermi con le giuste analisi mediche”. E come i bambini piccoli questa puzza definita come “nauseabonda e insopportabile” colpisce in particolare anche altre categorie, come gli anziani, che possono già accusare problemi respiratori di lungo corso.

Un disagio enorme, raccontano, che all’incirca inizia da mezzanotte e continua per qualche ora, impedisce di tenere aperte le finestre per un ricircolo d’aria e infastidisce non poco. “Ho chiamato l’ufficio ambiente – aggiunge la donna – ma non c’era nessuno disponibile ad ascoltare. Ho chiesto quando avrei trovato qualcuno e mi son sentita rispondere un secco ‘Boh’. Allora mi sono rivolta ad Arpat, ma mi hanno spiegato che loro non possono fare niente e che dobbiamo chiamare i carabinieri quando sentiamo questo odore”. In sostanza, è stato spiegato che l’Agenzia per l’ambiente può intervenire in giornata nel momento in cui sussiste una maleodoranza. Nelle ore notturne ci sono delle reperibilità, che però devono essere attivate dalle forze dell’ordine. Il cittadino, quindi, deve prima avvertire i carabinieri per un sopralluogo, i quali successivamente, possono decidere di interloquire con Arpat.

“Mi sembra assurdo dover chiamare i carabinieri all’una di notte – conclude la donna –. Dover impegnare i carabinieri per una puzza, quando potrebbero avere cose più importanti da fare, è veramente allucinante”. A ciò si aggiunga che il comando risponde a un’area molto vasta e, comprensibilmente, non è scontato che una pattuglia sia subito disponibile nel momento della chiamata, se non c’è un pericolo imminente.

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