Libera Caccia: “L’Atc di Pisa metta a disposizione di cacciatori e agricoltori i soldi fermi nei conti”

L'associazione ha aperto una sede a San Miniato: "Siamo la prima realtà, numeri alla mano, di tutto il comune"

Nel giugno scorso San Miniato ed il mondo venatorio samminiatese hanno visto la nascita di una nuova realtà associativa con la costituzione della sezione comunale della Associazione Nazionale Libera Caccia. Associazione radicata sul tutto il territorio nazionale, conta 18 sedi regionali, 99 sedi provinciali e 3451 sedi comunali.

“La nuova realtà samminiatese – dicono da Libera Caccia – forte di ogni più ottimistica previsione, è diventata numeri alla mano, la prima associazione del comune di San Miniato. Andiamo fieri di questo risultato che premia innanzi tutte quelle persone che da oltre 30 anni a questa parte, si sono dedicate alla gestione venatoria del territorio. Premia l’onestà, la competenza e la dedizione incondizionata per una causa, troppo spesso denigrata. Premia la ferma volontà di autonomia intellettuale, frutto di scelte non condivise e la scelta di rifiutare ogni tipo di sudditanza. L’Associazione Nazionale Libera Caccia di San Miniato continuerà ad operare nell’interesse del cacciatore, mettendolo al centro di ogni iniziativa. Lavorerà per farlo crescere e coinvolgerlo nel processo di cambiamento che dovrà essere intrapreso per garantire un futuro ai nuovi cacciatori”.

“Dobbiamo intervenire – dicono dall’associazione – verso l’Atc di Pisa affinché i sacrifici economici dei cacciatori derivanti dalle quote associative non vadano persi e siano gestiti nel migliore dei modi. Interverremo sull’Atc di Pisa affinché la montagna di soldi fermi – un tesoro – giacenti sui conti correnti, circa 3 milioni di euro (Atc 14 e15) siano messi a disposizione dei cacciatori e degli agricoltori per progetti finalizzati. La nostra mission è crescere per affrontare i cambiamenti in corso, da quelli climatici ad una opinione pubblica sempre più ostile. Ci dobbiamo confrontare con un’agricoltura intensiva e con un’urbanizzazione crescente, senza tralasciare i problemi legati all’inquinamento. Inoltre dobbiamo gestire fattori endogeni quali una smisurata crescita di ungulati e la diminuzione dei cacciatori. Si cresce se si investe. Si cresce se si è coinvolti. Si cresce se siamo consapevoli. Consapevolezza di essere cacciatori e di avere grosse responsabilità, per essere credibili ed accettati”.

“L’Associazione Nazionale Libera Caccia di San Miniato – conclude la nota – vuole un cacciatore attivo consapevole delle proprie qualità in grado di essere artefice e non essere una semplice pedina, gratificata con qualche decina di fagiani di scarsa qualità. Regole certe, regole semplici, Atc funzionali e non solo organi di spesa. Revisione degli Atc, con chiare regole di gestione ma soprattutto trasparenza amministrativa alla luce dei bilanci presentati. I presupposti a San Miniato ci sono, le capacità anche e vogliamo metterle a disposizione dei cacciatori, certamente non ci arroghiamo il diritto di essere, come qualcuno ci ha definito “l’università”. È ancora più forte la nostra volontà di contribuire ad una gestione proficua e nell’interesse dei cacciatori, soprattutto ora che i cacciatori samminiatesi ci hanno dato ragione. Noi non li deluderemo”.

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