Carabinieri e comunità, una storia al mese nel calendario dell’Arma
Presentato oggi in contemporanea in tutte le caserme provinciali d’Italia
Un lancio a reti unificate. Stamattina, nella caserma Sandulli Mercuro sede del comando provinciale dei carabinieri di Pisa come in tutte le caserme provinciali dell’Arma, è stata presentata l’edizione 2024 del calendario storico dell’arma dei carabinieri. Le preziose stampe che compongono lo storico almanacco è lo studio di design Pininfarina con il contributo dell’editorialista Massimo Gramellini per la creazione dei testi.
Il Calendario Storico dell’Arma, edito dal 1928, vanta un’esperienza quasi secolare ed è divenuto, nel tempo, un vero ed autentico appuntamento con la tradizione, anche perché “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”; con una tiratura di un 1.200.000 copie, tradotto in otto lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese e arabo, nonché in sardo e friulano), costituisce indubbiamente uno specchio del Paese nel suo cammino storico e, per l’anno venturo, ha come filo conduttore un argomento di innegabile e indubbia necessità: il senso del dovere.
Il Calendario Storico 2024 è dedicato al tema I Carabinieri e le Comunità e in particolare alla figura del carabiniere come punto di riferimento della collettività.Una presenza costante accanto alla cittadinanza, da momenti storici per il nostro paese – come il referendum tra Monarchia e Repubblica nel 1946 – a quelli della vita quotidiana – come la recente alluvione in Romagna e in Toscana.
La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma e che ci accompagna attraverso i 12 racconti del calendario 2024.
Le storie, descritte dalla penna di Massimo Gramellini, narrano alcune delle gesta più eroiche – come il sacrificio consapevole compiuto a Fiesole – ed altre appartenenti alla vita di tutti i giorni – come il sostegno alle persone più fragili nella quotidianità o durante eventi straordinari come la pandemia da Covid19.
Le 12 storie – eterogenee per epoca storica, ambientazione geografica e avvenimenti narrati – sono unite dalla capacità di ascolto e di vicinanza dell’Arma, “filo conduttore” che attraversa l’intera narrazione del calendario: una banda rossa creata dalla matita di Pininfarina che parte dalla Fiamma – emblema dell’Arma dei Carabinieri – e avvolge l’intera opera attraverso uno dei segni distintivi più significativi e storici dell’uniforme dell’Arma, che caratterizza i pantaloni del Carabiniere. Una banda che, nell’immaginario delle italiane e degli italiani, è diventata simbolo di una forza amica, sempre presente nei momenti e nei luoghi delle nostre vite.
Troviamo esempi concreti di militari dell’Arma che in un passato non molto remoto si sono immolati per la collettività e piccoli gesti, dal valore non quantificabile, che testimoniano concretamente l’attaccamento e la vicinanza dei carabinieri alle comunità