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“San Miniato ha perso lettori” con la chiusura di San Miniato Basso. Il dispiacere delle ex bibliotecarie

5 dicembre 2024 | 14:47
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“San Miniato ha perso lettori” con la chiusura di San Miniato Basso. Il dispiacere delle ex bibliotecarie

In più, “L’amministrazione integra le attività di letture e animazioni tramite una Cooperativa. Le stesse attività che erano in gestione nell’appalto interrotto”

“I numeri esplicano ciò che probabilmente è percepito dall’utenza dei lettori forti del comune di San Miniato: i servizi bibliotecari sono in declino, indipendentemente dalla novità sullo scaffale”. C’è rabbia, ma più che altro tanto dispiacere e sconforto nelle parole di Lafinediunappalto, le ex bibliotecarie di San Miniato Basso, nel leggere le statistiche di fine anno sui prestiti bibliotecari: con un sito chiuso, i numeri degli altri dovrebbero crescere fino almeno a riassorbirli, e invece così non è. Difficile supporre che tutta quell’utenza arrivi fino Fucecchio o Santa Croce sull’Arno per prendere un libro in prestito o fermarsi qualche ora a studiare.

Sono passati quasi otto mesi dalla chiusura della biblioteca di San Miniato Basso e non ci sono notizie della riapertura o almeno di una sua collocazione provvisoria in altra sede. “Un silenzio assordante – per la bibliotecaria -, soprattutto se ricordiamo che la chiusura è stata determinata da provvedimenti di sicurezza, e che questo tempo non è stato sufficiente a risolverli.

Intanto escono le statistiche dei prestiti, e i numeri parlano: ovviamente si registra un calo rispetto al 2023 (dai 20.279 libri primi 11 mesi dell’anno 2023 ai 18.110 ad oggi) dovuto alla mancanza di una sede su tre, ma i dettagli fanno capire che il declino è ancora più pesante.
La sola biblioteca Luzi di San Miniato ha effettuato nei primi 11 mesi del 2024 8.001 prestiti mentre nello stesso periodo del 2023 ne aveva realizzati 8.711, non riuscendo quindi né a mantenere il livello dello scorso anno né tantomeno ad intercettare i bisogni della cittadinanza di San Miniato Basso, che sicuramente non si è rivolta a questo sportello.

Tiene la biblioteca di Ponte a Egola, finalmente trasferita dopo anni trascorsi in una sede anch’essa inadatta, che ha effettuato 8.379 prestiti superando gli 8.001 della Luzi di San Miniato. Probabilmente gli utenti di San Miniato Basso si sono rivolti a questo servizio, che però resta limitato negli orari e negli spazi, un open space spesso usato per letture per bambini che però non ha sale silenziose per liceali e universitari”.

Forse quei lettori si sono rivolti alle strutture di un altro comune, volendo sperare di non averli persi e basta. A livello provinciale, per esempio, il sistema bibliotecario di San Miniato è scivolato al quarto posto nella classifica per prestiti di Bibliolandia (dietro Pisa, Pontedera, Cascina), insidiato perfino da Vicopisano, che ha un terzo degli abitanti.

“Si aprono varie questioni sulle scelte amministrative: i servizi bibliotecari non coprono i bisogni di questo settore, mentre fino a quindici anni fa il sistema sanminiatese era il traino di Bibliolandia. Cosa è cambiato? La scelta di non offrire una sede provvisoria per la Biblioteca di San Miniato Basso è sicuramente infelice, le altre due sedi – pur rinnovate da poco – hanno dislocazione e spazi che non rispondono alle esigenze di studio di giovani adulti, così come terminare i rapporti con i sette operatori in appalto in questi servizi sino a maggio scorso non ha pagato. L’amministrazione, dopo averli solo parzialmente sostituiti con tre nuove figure per tenere aperte due sedi su tre, attualmente integra le attività di letture ed animazioni tramite una cooperativa. Le stesse attività che erano in gestione nell’appalto interrotto a maggio scorso, e il risparmio è stato uno dei tanti giustificativi, ma evidentemente il personale comunale non è sufficiente a garantire il servizio tanto da affidarlo nuovamente ad altro gestore, con nuovi costi”.