
Il giorno dopo l’ingente sversamento di benzina nella zona di San donato a causa del tentativo di furto dall’oleodotto Eni, Arpat ha avviato le procedure per i controlli, anche se la bonifica verrà eseguita dall’azienda proprietari dell’oleodotto.
Al momento sono stati fatti dei controlli per capire quale può essere stato il livello di contaminazione del terreno. Gli idrocarburi non sarebbero penetrati troppo profondamente e soprattutto cosa molto importante da una prima analisi sembrerebbe che la falda acquifera non è stata interessata. Per precauzione comunque per bonificare l’area verrà rimosso e verranno piazzati dei piezometri per il controllo della falda acquifera. Anche i corsi d’acqua superficiali si sarebbero salvati senza essere raggiunti dagli idrocarburi.
Nell’immediato per evitare il propagarsi nel terreno delle sostanze inquinanti dopo lo spargimento della schiuma da parte dei vigili del fuoco per abbattere fumi ed esalazioni del combustibile i tecnici hanno proceduto all’escavazione escavazione di solchi superficiali nel terreno per creare, sfruttando la pendenza, delle zone di accumulo del carburante superficiale per facilitarne anche l’aspirazione. Poi è stato subito asportata la fase parte superficiale del terreno e poi son ostati avviati i sondaggi fino alla profondità di 5 metri. Con questi dati, entro un mese, verrà effettuato il piano di caratterizzazione per la bonifica da inviare agli Enti competenti per l’approvazione. Fortunatamente nella zona interessata dall’evento non ci sono corsi d’acqua superficiali che avrebbero potuto trasportare a distanza gli idrocarburi.