“Noi rapinatori Doc”,in Valdera base del commando

Lo hanno seguito fino a Ponsacco, da dove nella prima mattina era partito insieme ai complici tra cui una donna di 50 anni del paese della Valdera per mettere a segno una rapina a Lucca ai danni della filiae del Monte dei Paschi di Siena di via Romana ad Antraccoli.

Sfuggito all’arresto durante la rapina ha provato a riparare a Ponsacco, dove la banda di campani, tutti rapinatori di professione come loro stessi si sono definiti, avevano la loro base. I malviventi però questa volta sono finiti in manette perché gli agenti li aveano intercettati appena usciti dal loro covo. Li hanno seguiti da Ponsacco, mentre passando per Pontedera si dirigevano a Lucca. Gli uomini della squadra mobile di Pisa coordinati dalla dirigente Svedegliozzi, a quel punto hanno chiesto l’appoggio anche dei colleghi della questura di Lucca. Dopo circa 30 chilometri il commando è entrato in azione e ha provato a penetare in una banca, la filiale del Monte dei Paschi di Siena di Antraccoli nella periferia di Lucca lungo la via Romana. I malviventi quando è scattata la trappola degli agenti stavano entrando da un vetro posteriore che  forse era stato precedentemente allentato. A quel punto gli agenti sono entrati in azione e hanno subito fermato le due donne de lcommando di 27 e 50 anni, la prima campana, l’altra di Ponsacco, forse la basista del commando. Per evitae che fuggissero i poliziotti hanno sparato alle gomme del Mercedes su cui si trovavano le donne che stavano tentando la fuga. Due degli uomini sono stati fernati sul posto, uno mentre cercava di entrare in banca, l’atro quando era già dentro la banca. Un quarto uomo è riuscito in un primo momento a fuggire a bordo di una Nissan Juke noleggiata a Napoli, ma grazie alle indicizioni del direttore della banca, in breve a Carraia nel comune di Capannori, dopo un rocambolesco inseguimento finito con uno speronamento da parte di una volante è stato catturato. Un quinto uomo di 30 anni, invece è risucito a fuggire e, preso un taxi, si è diretto verso Ponsacco, in cerca di riparo. A quel punto la polizia ha chiesto il supporto degli elicotteri da Firenze, che per un po’ sono riusciti a seguirlo, ma alla fine è servito l’intuito degli investigatori per catturare il malvivente. I poliziotti infatti hanno pensato che potesse essere diretto a Ponsacco. Alla fine quindi l’intero commando è stato feramto. Al momento sono in corso altri accertamenti e perquisizioni per capire eventuali connessioni sul territorio o legami con la criminalità organizzata.
Rapinatori di sangue Blu
Un’operazione cominciata quasi per caso. I malvivneti erano stati attenzionati di prima mattina dagli agenti di una volante che li aveva visti fermarsi spesso e passare da un’automobile all’altra più volte. I poliziotti della squadra mobile di Pisa, inizialmente pensavano che si trattasse di truffatori e quindi hanno seguito i malviventi che presto si sono rivelati un commando di rapinatori professionisti. Una votla catturati durante i primi interrogatori, con i quali la polizia a anche cercato di farsi dire dove fosse la base del commando per rintracciare il sesto uomo che si era sottratto alla cattura, uno dei membri del gruppo di appena 27 anni ha rimarcato la propria posizione dicendo al dirigente della questura di Pisa che ha coordinato l’operazione, la dottoressa Sverdigliozzi: “Noi siamo rapinato di sangue blu, rapinatori doc, quindi non parliamo, non diciamo niente”. A poco, di fornte a questa affermazione, è servito il tentativo di far ragionare il giovane campano da parte del personale della questura e della stessa dirigente, che gli ha fatto notare che era giovane e che avrebbe potuto cambiare professione, magari scegliendo un’attività più onesta. Insomma un commando ben organizzato che dalla Campania veniva in Toscana tra la Provincia di Lucca e quella di Pisa per compiere rapine appoggiandosi a casa del loro contatto locale, una donna di 50 anni di Ponsacco. Un commando composto da giovani criminali di età compresa tra i 26 e i 30 anni, tutti con precedenti specifici. Proprio questi dettagli hanno spinto la polizia a non archiaviare subito il caso e proseguire le indagini per capire se a loro possano essere ascritte anche altre rapine compiunte sul territorio toscano e soprattutto eventuali connessioni con sistemi malavitosi della Campania. Tutti sono stati rinchiusi in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia con l’ipotesi di reato di tentata rapina anche se in realtàpotrebbero rischiare varei aggravati e la contestazione di altri reatise i magistrati li ravviseranno nella loro condotta.

 

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