Faceva il “tassista” delle squillo, stangato per il giro a luci rosse

L’organizzazione curava tutti i dettagli dal reclutamento, fino all’accoglienza in Italia della giovani e avvenenti ragazze originarie dell’est Europa.
Ad accoglierle dopo che Igor, Edgar e Stanislav Pokutinski le avevano allettate con il miraggio di lavorare nel mondo dello spettacolo, c’era un santacrocese, Renzo Segnalini, che si preoccupava anche di sistemarle appena arrivate e successivamente di fare il tassista per accompagnarle ai vari appuntamenti le ragazze pensavano di arrivare per fare le soubrette e invece una volta in Italia venivano occupate come ballerine nei night e poi come squillo. Alla fini però questa mattina davanti al tribunale collegiale di Lucca sono stata tutti e quattro condannati a sette anni e mezzo e al pagamento 7500 euro. I quattro secondo la ricostruzione dei carabinieri erano al vertice dell’organizzazione che faceva arrivare le giovani nel Belpaese. Qui aiutati da altri sodali o comunque gestori di locali al tempo dei fatti, anche loro condannati questa mattina a sei anni e 6mila euro di ammenda, le giovani ballerine venivano indotte a prostituirsi con i clienti in luoghi lontani dai locali. Tra questi compaiono negli atti del tribunale Tatyana Nassonkina, Raffaello Collatini, Ceriello Francesco e Tetiana Hunya e Giuseppe Valente. Per i giudici infatti questi ultimi hanno avuto un ruolo di concorso nello sfruttamento della prostituzione e negli altri reati derivanti dalla violazione della legge Merlin.
I fatti risalgono al 2010. Le ragazze ufficialmente lavoravano in locali notturni ma poi il sodalizio criminale gli procurava appuntamenti con clienti facoltosi. I night finiti tra il 2009 e il 2010 nell’indagine Piper dei carabinieri, erano l’All-In di Altopascio, il Crazy Horse di Lunata e il Molin Rouge di Viareggio oltre ad un altro della Val di Nievole poi risultato estraneo ai fatti. I militari in oltre un anno di indagini appurarono i reati che hanno portato oggi alle condanne davanti al collegio giudicante.
Tutti assolti invece gli imputati dai reati legati alle leggi sull’immigrazione e al codice del Lavoro.
I militari fecero varie indagini sia avvalendosi di intercettazioni telefoniche, ambientali e con metodi tradizioni fingendosi anche clienti dei night. E alla fine i due filoni di indagine, quello legato ai reati sull’immigrazione, poi decaduto, di cui in un primo momento furono riconosciuti come principali attori i Pokutinski e quello relativo al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione sono confluiti in un unico dibattimento.
Il meccanismo smascherato dai militari era semplice, le ragazze venivano adescate con metodi tradizionali e anche attraverso annunci web nell’est Europa in particolare in Estonia. Poi venivano convinte a spostarsi in Italia con il miraggio di un lavoro nel mondo dello spettacolo e in realtà finivano a fare le ballerine nei locali notturni tra Lucca della Val di Nievole e della Versilia. Ma l’organizzazione criminale non si fermava a questo le ragazze successivamente erano, secondo l’accusa, indotte a prostituirsi con i clienti dei locali in appartamenti privati ubicati nella piana di Lucca e a Viareggio e anche in altre località. Alle vittime di questo meccanismo, sempre secondo gli inquirenti, alla fine rimanevano pochi spiccioli, sia per il lavoro di ballerine che per quello di prostituta, i clienti pagavano cifre intorno ai 250-300 euro ad appuntamento, ma alle ragazze veniva riconosciuto qualche euro, tutti poi lucravano alle loro spalle, dai vertici del sistema criminale fino ai gestori del locale che ricevevano una sorta di indennizzo per le ore che le ragazze si assentavano dal lavoro di ballerine, per appartarsi con i clienti. Secondo quanto emerso in aula, i Pokutinski facevano arrivare le ragazze e poi ad accoglierle in Italia c’era Renzo Segnalini. Per quanto riguarda gli appuntamenti con i clienti è emerso che gli avventori dei locali o comunque chi voleva trascorrere alcune ore in compagnia, fissava l’appuntamento pagando. Ad accompagnare la giovani e avvenenti ballerine agli appuntamenti spesso era il Segnalini, il tassista dell’organizzazione. Per quanto emerso in aula però non tutti gli appuntamenti finivano con rapporti sessuali, alle volte i clienti pagavano anche e solo per avere la compagnia della ragazze magari a cena. Un dettaglio che ha indotto alcuni avvocati della difesa ad annunciare l’impugnazione della sentenza.
Per i gestori dei night infatti è scattata sentenza che riconosce di concorso nello sfruttamento della prostituzione che ha portato il tribunale collegiale di Lucca composto dal giudice Billet e Silvestri e Vanni come giudici a latere, a condannare anche loro.
Gabriele Mori