Meningite, ricoverata casalinga di 58 anni di Santa Croce

Un caso di meningite a Santa Croce sull’Arno. A colpire una donna di 58 anni casalinga, ora ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Empoli, è sempre il ceppo C del meningococco. La donna si era vaccinata proprio contro questa famiglia del batterio responsabile della meningite il 2 marzo scorso.

Sessanta persone tra familiari e conoscenti sono già state sottoposte a profilassi. A fare la diagnosi del contagio di meningite sono stati i medici del laboratori dell’ospedale Meyer. La Asl Toscana Centro, ex Asl 11 ha avviato ulteriori indagini, infatti i medici di igiene pubblica del dipartimento di prevenzione di Empoli stanno lavorando per valutare la situazione.
Il sindaco Giulia Deidda, garante della salute pubblica nel suo comune, ha divulgato l’elenco dei luoghi frequentati dalla donna nell’ultimo periodo. La 58enne era presente alla chiesa di Massarella, alla messa della sera di sabato 26 marzo dalle 24 fino al termine. Poi ha partecipato alla cena del gruppo carnevalesco La Lupa di Santa Croce sull’Arno, la sera del 19 marzo. Solo per chi ha frequentato in tali giorni e orari, questi luoghi e raduni è raccomandata la profilassi antibiotica da assumere prima possibile su indicazione medica.
“Merita ricordare – hanno poi specificato dalla Asl Toscana Centro – che per avere una copertura efficace devono passare alcune settimane dalla vaccinazione (tempo che può allungarsi in funzione dell’età del vaccinato). Inoltre, un pur piccolo numero di persone tra l’1 e il 3 per cento a seconda del vaccino, non risponde adeguatamente allo stesso, per costituzione genetica o per malattie concomitanti, cosa che sarà studiata anche nel caso specifico (della donna di Santa Croce).  Comunque sia, – continua no dalla Asl – la strategia vaccinale generale, rimane il rimedio indispensabile per non ammalarsi e per allontanare l’infezione dall’area interessata. Infine, anche una risposta immunitaria parziale spesso non impedisce la malattia, ma la trasforma in una forma meno grava -alla asl concludono dicendo – si ricorda che il Meningococco è un batterio che non vive nell’ambiente esterno né all’interno, per cui non occorre chiudere i locali pubblici che possono essere normalmente frequentati, né occorre procedere a pulizia particolare o disinfezione degli stessi”.
Per la profilassi antibiotica, gli interessati (le persone che hanno frequentato i luoghi negli orari in cui era presente la donna o che comunque ritengono di essere entrati in contatto con la persona ricoverata) possono rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia, ai servizi di guardia medica oppure al servizio di igiene pubblica di Empoli unità funzionale complessa di igiene e Sanità Pubblica di via dei Cappuccini 8,30 alle 15,30. Si ricorda che gli interessati, a scopo cautelativo e solo per maggiore sicurezza,  dovranno sottoporsi alla profilassi anche se è già stata effettuata la vaccinazione contro il meningococco C. Per ogni informazione è poi possibile contattare l’indirizzo e-mail malinfempoli@usl11.toscana.it

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