Una cerimonia privata per salutare Clara e Rachele

Sono ancora all’istituto di medicina legale di Pisa i corpi di Clara e Rachele, le due bambine morte nel terribile incidente di lunedì sera, 20 maggio in superstrada. Le salme saranno restituite alla famiglia appena il magistrato riterrà terminati gli accertamenti del medico legale, questione di ore o di pochi giorni, tanto che i parenti avrebbe fissato per questo sabato, 25 giugno, una cerimonia in forma strettamente privata e con rito civile per dare l’ultimo salute alle due bambine.

Nessun funerale quindi. Nessuna cerimonia pubblica in chiesa, ma solo un momento di dolore riservato probabilmente ai soli familiari e ai più stretti conoscenti.
Abbastanza chiara, ormai, la dinamica dell’incidente, con la Citroen finita contro lo spigolo posteriore sinistro del mezzo pesante, che si era appena immesso in carreggiata da una corsia di sosta distante poche decine di metri dal punto dell’impatto. Ancora da chiarire, semmai, il motivo che ha portato l’automobilista a sbattere contro il camion senza accorgersene, come dimostra l’assoluta mancanza di frenate sull’asfalto, forse una distrazione. L’uomo, è ricoverato all’ospedale Lotti di Pontedera in stato di choc, non è stato ancora in grado di chiarire questo punto agli inquirenti. L’automobilista e il camionista al momento per quanto a loro carico non siano emersi dettagli rilevanti, sono nella status di indagato anche se mai come in questo, caso soprattutto per il conducnete della Citrone C5 si tratta solo di un atto dovuto, una formalità. L’uomo comunque verrà ascoltato dalla polizia stradale che sta conducendo le indagini.
Intanto, alla scuola d’infanzia di Cigoli, frequentata dalla piccola Clara, le insegnanti hanno chiesto di avvalersi del supporto psicologico messo a disposizione dall’ex Asl11 di Empoli. Nel tardo pomeriggio di oggi, 22 giugno, è previsto un incontro, alla presenza delle maestre e dei genitori, con la dottoressa Daniela Giustini, neuropsichiatra del centro La Badia a La Catena di San Miniato, lo stesso dove lavorava la madre delle due bambine decedute nell’incidente. L’obiettivo sarà quello di offrire un sopporto per affrontare un lutto così terribile con i bambini, all’interno dell’ambiente familiare e scolastico. Una sceta fatta solo ed esclusivamente nell’interesse dei piccoli compagni di classe e del loro sviluppo. (g.p.)

 

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