Blackout biglietterie Trenitalia, pendolari costretti a pagare il sovrapprezzo



Spiegare quello che era successo non è servito. Il capotreno non ha sentito ragioni, applicando i 5 euro di soprapprezzo in aggiunta al costo del biglietto, come previsto per chi sale sul convoglio senza titolo di viaggio ed è costretto ad acquistarlo a bordo. Peccato, però, che acquistare il biglietto a terra era stato praticamente impossibile, a causa del momentaneo “blackout” dei terminali sull’intera tratta ferroviaria, con i sistemi di erogazioni dei biglietti praticamente fuori uso, sia alle macchinette automatiche che in biglietteria.
Si arricchisce di una nuova pagina l’odissea quotidiana dei pendolari di Trenitalia. Una pagina “che ha il sapore di un abuso” dicono i malcapitati. A segnalare il caso, avvenuto nella mattinata di ieri (lunedì 26 settembre) è una studentessa universitaria di Casteldelbosco, Linda Salvadori, che ogni mattina da cinque anni si reca alla stazione di Pontedera per prendere il convoglio delle 7,47 diretto a Firenze. “Arrivata in stazione – racconta – mi sono recata subito al bar tabacchi per fare l’abbonamento settimanale, ma non è stato possibile perché il sistema non funzionava. Allora sono andata prima alla biglietteria e poi alle casse automatiche dove, a parte la fila chilometrica, anche qui non era possibile fare alcuna operazione, a dimostrazione che il disservizio era imputabile ad un malfunzionamento dei sistemi informatici di Trenitalia”. Lo stesso identico problema, del resto, si sarebbe verificato anche nelle altre stazioni della tratta Pisa-Firenze, come raccontato da altri studenti saliti sul convoglio a San Romano e a San Miniato.
Ma la vera beffa è avvenuta una volta che i pendolari sono saliti sul convoglio. “Appena arrivato il treno – riprende la ragazza – insieme ad alcuni miei compagni ci siamo recati dal capotreno per far presente la situazione e pagare regolarmente il biglietto. Ma, con mia grande sorpresa, ci siamo visti addebitare, oltre ai 6,80 euro del normale biglietto, anche un sovraprezzo di 5 euro”. E lo stesso è capitato anche ad altri studenti e pendolari saliti nelle stazioni successive, specialmente fra le tante persone che usano le stazioni del Valdarno.
“Vorrei sottolineare – prosegue Salvadori – che nelle ‘condizioni generali di trasporti’ di Trenitalia, all’articolo 7 (‘irregolarità e abusi’) sono previsti dodici tipi di irregolarità (dal viaggio senza biglietto alla mancata convalida, dal viaggio in classe superiore a quello fuori itinerario), ma non è prevista alcuna sanzione in caso di carenze del servizio di Trenitalia. Mi chiedo, quindi, se non fosse stato possibile, considerando che siamo nell’era della digitalizzazione, avvisare tutti i capotreno del disservizio in corso e far pagare solo il normale biglietto a bordo”.
Da qui la richiesta di un rimborso per tutti coloro che sono stati beffati: “Spero proprio – conclude – che Trenitalia faccia un “mea culpa” di fronte alle conseguenze di un proprio errore, rimborsando la sanzione indebitamente percepita o magari migliorando l’orrendo servizio dei pendolari che ogni giorno si trovano stipati come in carri bestiame aumentando il numero delle carrozze”.
Da Trenitalia
Dagli uffici di Trenitalia a Firenze confermano il disservizio di ieri mattina: “Si è verificato un rallentamento nel sistema di vendita dei biglietti che ha interessato alcune stazioni tra cui Pontedera. Il problema è stato risolto intorno alle 10 della mattina mentre già da prima era stato comunicato ai capotreno di vendere i biglietti a bordo senza alcuna maggiorazione. I ragazzi saliti a Pontedera alle 7,47, sono incappati probabilmente nei primi momenti in cui la comunicazione non era ancora arrivata. Pertanto chi ha pagato un sovrapprezzo di 5 euro ha diritto a un rimborso”. Per ottenerlo, occorre scrivere una mail alla direzione regionale di Trenitalia allegando il biglietto o la foto del biglietto con la maggiorazione e gli estremi per il rimborso.
Giacomo Pelfer