Morello sospeso per un anno dalla direzione della Asl Toscana Centro

Dopo la condanna della giustizia, arriva il provvedimento della Regione. Paolo Morello Marchese, direttore generale della Asl Toscana centro, dal primo febbraio non sarà più alla guida della macro struttura sanitaria e le sue funzioni saranno svolte dal direttore sanitario Emanuele Gori.

Questa la decisione in termini legali presa dagli avvocati della Regione a seguito di una condanna in primo grado che a Morelli è stata inflitta dal tribunale di Siena dopo averlo riconosciuto colpevole di abuso di ufficio per fatti accaduti nel 2011. Il tribunale si era espresso per una pena di un anno, sospesa essendo Morello incensurato. Il direttore generale della Asl Toscana centro, secondo quanto sostenuto e dimostrato in aula dal pubblico ministero davanti al collegio giudicante, aveva nominato come direttore amministrativo dell’Ausl senese Giacomo Centini prima che questi ne maturasse il diritto attraverso l’iscrizione formale nella lista dei candidabili a tale incarico. A seguito di questa condanna su cui i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle avevano presentato due mesi fa un’interrogazione in consiglio regionale, l’avvocatura della Regione ha deciso per un anno di sospensione dal lavoro. Una decisione che è stata commentata dall’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi: “Voglio ringraziare Paolo Morello per il lavoro fatto finora – ha detto -. Gli riconfermo tutta la mia fiducia. Al di là di un provvedimento necessitato dalle norme di legge, il mio auspicio è che si possa continuare a lavorare insieme al servizio del sistema sanitario regionale”. Le funzioni lasciate vacanti dalla sospensione di Morello Marchese verranno ricoperte dall’attuale direttore sanitario Emanuele Gori.

 

Centini, nel frattempo, è finito nelle maglie della procura per un filone collaterale della stessa vicenda che riguarda solo lui. Secondo gli inquirenti di Firenze, per accedere a quel posto avrebbe messo delle inesattezze nel curriculum indicando un numero di anni in cui aveva fatto il dirigente maggiore rispetto a quello reale. Centini è un ex dirigente della Mc Kinsey, società di consulenze nel settore manageriale e attualmente ricopre ancora il suo incarico a Siena.
Tornando al processo di Morello, la cui condanna è stata pronunciata a novembre 2016, il cortocircuito non sarebbe scattato da una volontà di nuocere del Morello alla Asl, ma da un’accavallarsi di atti che non hanno rispettato le procedure. La cronologia dei tempi è questa: il 29 giugno 2011 Centini presentava domanda per entrale nell’elenco dei candidabili, ovvero l’elenco dei professionisti a cui attingere per quel ruolo, in questo caso di direttore amministrativo che a Siena era vacante da 7 mesi. Il giorno dopo il 30 giugno Morello emanava una comunicazione in cui comunicava la volontà di nominare Centini a tale ruolo sotto condizione, nel senso che la Asl si riservava di verificare i requisiti e quindi l’inserimento nell’elenco dei nominabili. Il 19 luglio 2011 la domanda di Centini otteneva una valutazione positiva e veniva inserita nell’elenco e lo stesso Centini lo comunicava a Morello. Fino qui tutto regolare, per la giustizia l’intoppo accade da ora in poi. A quel punto la deliberazione veniva confermata e ratificata da Morello e Centini diventava, con decorrenza ufficiale primo agosto 2011, il direttore amministrativo della Asl senese. In tutto questo manca un passaggio: per inserire Centini nell’elenco, serviva il via libera della giunta regionale che doveva deliberare il rinnovo dell’elenco e quindi l’inserimento del nome di Centini ufficialmente. Tale via libera da Firenze arrivò solo il 10 agosto. In sostanza per 9 giorni, Centini aveva esercitato senza averne pienamente titolo. Una vicenda giocata su vizi formali e date di atti nella quale però nella sostanza Morello, pur contravvenendo agli obblighi di legge, potrebbe anche essere da un certo punto di vista considerato vittima di una burocrazia sicuramente impietosa.

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