Denunciano furto di pelli ma le hanno vendute: 3 nei guai

Più informazioni su

Hanno denunciato un furto di pelle per circa 70mila euro. Solo che, secondo i carabinieri della compagnia di San Miniato, quelle pelli loro le avevano vendute e poi denunciate per farsele rimborsare dall’assicurazione. Simulazione di reato e tentata truffa sono le accuse rivolte dai carabinieri al titolare e due familiari che operano in un’azienda di Ponte a Egola che si occupa del commercio di pellami.

A finire nei guai sono il legale rappresentante dell’azienda, 35 anni, suo padre di circa 60 e lo zio di oltre 70. A insospettire i militari è stata una dichiarazione: i ladri sono entrati da una finestra e hanno girato le telecamere per non farsi riprendere. Poi hanno aperto la porta dall’interno. Quella finestra però, secondo l’Arma, era danneggiata da tempo. Da lì le indagini, passate per i conti dell’azienda e qualche difficoltà economica, che avrebbe potuto essere un ottimo movente. Al momento risulta estranea alla tentata truffa l’altra azienda, quella che le pelli le ha comprate che è di Santa Croce sull’Arno.
Secondo i carabinieri, inoltre, anche il racconto reso dai 3 non era coerente in quanto i malviventi sarebbero riusciti ad aprire una porta dall’interno e addirittura si sarebbero preoccupati di girare le telecamere dall’interno. Comportamento questo insolito per i malviventi che frequentano il comprensorio e le sue concerie. I tre, messi alle strette dalle indagini e dalle domande dei carabinieri della compagnia di San Miniato, alla fine hanno ammesso che le cose erano andate diversamente. In particolare il 60enne ha cercato di addossarsi tutte le responsabilità, ammettendo la simulazione di reato e la tentata truffa ai danni della compagnia assicurativa. Per i militari, però, i tre, nel compiere il reato di procurato allarme hanno operato in concorso. Prova schiacciante è l’analisi dei libri contabili nei quali è stata trovata traccia evidente della vendita del pellame in questione. Per la Procura, i tre sono denunciati per procurato allarme. Nei prossimi giorni sarà la compagnia assicurativa a decidere se procedere contro di loro per l’ipotesi di tentata truffa. (g.m.)   

*Foto d’archivio

 

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.