Omicidio di Raghi Cioni, padre a figlio rinviati a giudizio

Si avvia verso un primo epilogo giudiziario la vicenda della morte del giovane 30enne Raghi Cioni, travolto e ucciso in sella alla sua mountain bike in via Maremmana a La Serra, nella serata del 15 dicembre 2016, da un furgone il cui conducente si è poi dato alla fuga.
Per l’episodio, infatti, è stato chiesto dal pm il rinvio a giudizio contestualmente alla chiusura della indagini nella giornata di oggi, di Alessandro Piazzesi, 40 anni e il padre 70enne Mauro. Il primo dovrà rispondere, gia in sede di udienza prelimianre, fissata per il 20 febbraio, dell’ipotesi di omicidio stradale, di omissione di soccorso dopo l’incidente in concorso con il padre, e inoltre è accsuato di simulazione di reato.

Dopo l’incidente, infatti, secondo la ricostruzione dei carabinieri, che hanno seguito le indagini fin dal momento della tragica morte di Raghi, i due, per sfuggire alle responsabilità dell’incidente, avrebbero denunciato, nella giornata di sabato 18 dicembre (tre giorni dopo l’evento mortale), di aver trovato il furgone utilizzato per la loro azienda agricola, danneggiato a bordo strada e con il carburante rubato. Una ricostruzione che da subito non ha convinto gli inquirenti, che hanno posto sotto sequestro il mezzo, con il parabrezza spaccato e il cofano lesionato, per poi confrontare i reperti raccolti sul luogo del sinistro. Il furgone sarebbe poi risultato quello che ha causato la morte del giovane Raghi Cioni. Questo, assieme alle immagini di una telecamere di sorveglianza sulla chiesa de La Serra, in cui appariva il furgone che transitra proprio nella sera dell’incidente, hanno corroborato le accuse e portato al rinvio a giudizio di oggi.
Il 70enne Mauro Piazzesi, inoltre, dovrà anche rispondere del reato di favoreggiamento. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 20 febbraio del 2018.

 

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